Home NBA, National Basketball AssociationNBA TeamsHouston Rockets Jalen Green brilla al debutto coi Rockets: “Posso fare di meglio”

Jalen Green brilla al debutto coi Rockets: “Posso fare di meglio”

di Dennis Izzo
nba slam dunk contest 2022

Gli Houston Rockets inaugurano la loro Summer League con una vittoria per 84-76 ai danni dei Cleveland Cavaliers, in un match in cui la scena se la prende anche e soprattutto Jalen Green, seconda scelta assoluta al draft tenutosi una settimana fa al Barclays Center di Brooklyn. Reduce dall’esperienza in G-League con il Team Ignite (17.9 punti, 4.1 rimbalzi, 2.8 assist e 1.5 palle recuperate col 46% dal campo e il 36.5% da dietro l’arco), il 19enne ha messo a referto 23 punti, 5 rimbalzi e 2 assist col 50% al tiro (9/18) e il 44.4% dalla lunga distanza (4/9) in 30 minuti nella sua prima gara con la maglia dei Rockets, trascinando i suoi alla vittoria contro i Cavs e aggiudicandosi il duello a distanza con Evan Mobley, terza scelta assoluta al draft.

“Il mio obiettivo principale quando ero in G-League era diventare un professionista e imparare più cose possibili prima di arrivare in NBA. Penso di esserci riuscito, ho imparato cosa significa essere un professionista sia in campo che fuori e l’ho dimostrato questa sera. Credo di poter fare ancora meglio.”, ha dichiarato al termine del match il nuovo rookie degli Houston Rockets, che ripartono dal suo talento per dare il via a una nuova era. Al suo fianco, non mancano altre giovani promesse, tra cui i rookie Josh Christopher (13 punti, 5 rimbalzi, 4 assist e un recupero in 28’) e Alperen Sengun (doppia doppia da 15 punti, 15 rimbalzi, 3 assist, una palla rubata e 4 stoppate in 27’). Il primo, ventiquattresima scelta al primo giro, è reduce dall’esperienza al college con Arizona State, mentre il secondo è arrivato in America dalla Turchia, dove col Besiktas ha conquistato l’MVP del campionato locale nella scorsa stagione.

Jalen Green si presenta ai Rockets: 23 punti e Cavs KO

Bene anche Kenyon Martin jr., secondo anno che ha già messo in mostra ciò di cui è capace nella passata stagione, chiusa con 9.3 punti, 5.4 rimbalzi e 1.1 assist col 51% dal campo e il 36.5% da tre in 45 presenze con la maglia dei Rockets. Questi ultimi puntano molto anche su Kevin Porter Jr, che non ha giocato la gara di Summer League coi Cleveland Cavaliers (proprio i Cavs lo hanno ceduto ai Rockets per una seconda scelta al Draft lo scorso anno), e sul rookie spagnolo ex Real Madrid Usman Garuba, impegnato alle Olimpiadi di Tokyo con la Spagna e quindi non ancora visto all’opera con Houston.

Se è vero che la sfida coi Cleveland Cavaliers non metteva in palio alcun traguardo degno di nota, è pur vero che la Summer League spesso e volentieri dà indicazioni importanti sul valore dei tanti giovani talenti che ogni anno si mettono in evidenza in quel di Las Vegas. In questo senso, i Rockets sembrano avere ottime basi per il presente e per il futuro. La ricostruzione post Harden sembrava più dura del previsto, ma Houston è stata brava a reagire alle numerose perdite (tra campo, panchina e front office, oltre al già citato Harden, si segnalano Westbrook, Tucker, Morey e D’Antoni), ripartendo dalle scelte al draft, dai giovani cresciuti in casa e, in particolare, dal talento cristallino di Jalen Green, che per alcune movenze ricorda molto il numero 13 barbuto che per 9 anni ha incantato il Toyota Center, quel James Harden che lo scorso gennaio chiese e ottenne di andare ai Brooklyn Nets, stravolgendo i piani dei Rockets.

You may also like

Lascia un commento