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I Top 100 giocatori NBA nel 2024-25

di Michele Gibin
Top 100 giocatori NBA 2024-25

40 – Jaren Jackson Jr

Per sua fortuna dall’anno prossimo riavrà Ja Morant, perché un altro anno di Jaren Jackson Jr prima opzione offensiva della squadra i Memphis Grizzlies non lo avrebbero retto. JJJ potrà tornare a fare ciò che gli riesce meglio, il “rollante” sui pick and roll e il protettore d’area in difesa, con Morant e Bane, e con Zach Edey o Brandon Clarke da centro (tra l’altro, che si fa con Santi Aldama?).

Jackson Jr era stato Defensive Player of the Year nel 2022-23, poi i Mondiali FIBA 2023 hanno dimostrato quanti limiti tecnici abbia ancora. La scorsa stagione è stata sicuramente difficile, con tante sconfitte, ma di certo formativa per un giocatore che tra un anno diventa eleggibile per la sua estensione di contratto.

39 – Kristaps Porzingis

La scommessa era, mettiamo uno stoppatore e che possa allargare il campo in attacco accanto al vecchio Al Horford, e tentiamo almeno 40 tiri da tre punti a partita. Ovvero, prendiamo Kristaps Porzingis.

Il lettone ha giocato una stagione mirabile per efficacia e livello a Boston, anche se limitata dai soliti infortuni sia in regular season sia ai playoffs (57 partite giocate, due turni saltati). 20.1 punti di media con 37% abbondante da tre e 1.9 stoppate a partita, un’intesa perfetta con Jaylen Brown e Derrick White e tutta la fiducia nel mondo per tornare a scagliare quei tiri piazzati da tre frontali da ben oltre 8 metri, e tornare a sfruttare i mismatch al gomito come fatto in gara 1 delle NBA Finals al rientro dopo un mese di stop. Porzingis ha contribuito a rendere i Celtics imbattibili lo scorso anno, inizierà il suo 2024-25 infortunato e potrebbe rientrare non prima di dicembre.

38 – Chet Holmgren

Personalmente avrei votato lui e non Victor Wembanyama come rookie dell’anno la scorsa stagione (tanto tutti hanno votato Wemby, per cui…). Perché se è vero che Holmgren avesse una squadra migliore attorno – non ci voleva molto visti gli Spurs – è anche vero che Chet ha contribuito parecchio a fare di una squadra da 40 vittorie e senza playoffs nel 2022-23, la testa di serie numero uno a Ovest nel 2023-24.

16.5 punti di media con 7.9 rimbalzi e 2.3 stoppate a partita, col 53% dal campo e un ottimo 37% da tre punti in 82 partite, Chet Holmgren è stato l’anno scorso come le api, che si dice non possano in teoria volare visto il loro peso e e le loro ali, ma lo fanno lo stesso. Con quel fisico e peso non dovrebbe poter giocare da centro ma in realtà lo ha fatto senza alcun problema, OKC per non sbagliare ha messo sotto contratto Isaiah Hartenstein per sperimentare di più con Chet da ala forte (alla Porzingis!). I Thunder punteranno a avere prima di tutto la miglior difesa del campionato, e a esplorare tutto il potenziale di un gruppo di under 26 come poche volte si sono visti di recente nella NBA, per potenziale e versatilità.

37 – Lauri Markkanen

Gli Warriors hanno fatto bene a non voler sacrificare Brandin Podziemski per The Finnisher? Oggi diremmo di no ma c’è una stagione intera davanti per trarre un bilancio.

Markkanen è diventato a Utah ciò che i Bulls (sic) avevano sognato per lui quando lo hanno ricevuto assieme a Zach LaVine via trade da Minnesota (era l’affare Butler). Un “7 piedi” vero, atletico e con le mani morbidissime, che si sarebbe stato benissimo accanto a Steph Curry. E invece niente, il problema per Lauri oggi è che i Jazz non sono da corsa sebbene pieni di giocatori interessanti: Walker Kessler, Keyonte George, Cody Williams, Kile Filipowski e Taylor Hendricks sono il domani, nel frattempo Markkanen ha rifirmato e per un anno almeno non si muoverà, Danny Ainge penserà a cedere sul mercato Jordan Clarkson e John Collins.

36 – Jamal Murray

Murray ha giocato infortunato ai playoffs e alle Olimpiadi e questo non può lasciare tranquilli i tifosi dei Nuggets. Che ai playoffs Jamal fosse in difficoltà, nonostante un paio di canestri decisivi contro i Lakers al primo turno, lo si era visto, a Parigi 2024 è stato un naufragio. Lento, fuori ritmo e senza speranze di battere nessuno dal palleggio. Non facile da guardare.

Peccato, perché prima dei problemi fisici il canadese aveva giocato un’ottima stagione, di piena ripresa dopo il lungo stop per infortunio di due anni prima e un’annata 2022-23 ben calibrata per arrivare alla forma migliore ai playoffs. Nikola Jokic e Jamal Murray restano la miglior coppia guardia-lungo della NBA, i Nuggets con il loro quartetto al meglio sono una contender, per Jamal si tratta esclusivamente delle sue condizioni fisico-atletiche. Dita incrociate…

wembanyama rookie of the year
Victor Wembanyama è 35esimo nella nostra Top 100 giocatori NBA per il 2024-25

35 – Victor Wembanyama

Qualche spostato lo ha già messo tra i primi 10, e già si fanno pronostici su un Wembanyama difensore dell’anno, All-NBA, MIP, MVP, pallone d’oro e maglia gialla al Tour de France. Solo nel 2025 ovviamente.

Wemby è un fenomeno, non si è mai visto uno con quel fisico e centimetri unito a proprietà di palleggio, mani educate e rapidità di piedi e laterale, il francese potrebbe essere uno dei più grandi difensori mai apparsi, di quelli che influenzano gli attacchi avversari con la stessa gravity con cui Steph Curry ha piegato per anni le difese. La sua stagione da rookie è servita a far vedere al mondo che cosa sappia già fare.

Per contro, si sono viste anche una tendenza a lanciare passaggi a una mano no look che non ci sono e a forzare troppi tiri, anche da tre punti. Peccati venali e determinati anche dal fatto che lo scorso anno gli Spurs erano veramente scarsi. Nel 2024-25 non necessariamente, con Chris Paul, Harrison Barnes e un Devin Vassell con un anno in più d’esperienza. Con un suo grande secondo anno, San Antonio potrebbe pure pensare ai play-in posto che la cosa migliore sarebbe probabilmente imbarcare acqua ancora per un po’.

Da far notare ancora una cosa, che a San Antonio sanno bene: i grandi difensori “sfioriscono” prima dei grandi attaccanti perché banalmente si fa più fatica a difendere che a fare canestro. E si guadagnano anche meno soldi (non sarà il caso di Wemby). Wembanyama potrebbe essere un difensore rivoluzionario e gli Spurs non devono baloccarsi nell’illusione di poter attendere troppo nel costruire attorno a lui una contender, anche a costo di rischiare con delle trade ardite.

34 – Dejounte Murray

Atlanta gli aveva prolungato il contratto nel 2023, e un anno dopo lo ha spedito ai Pelicans per rientrare almeno in parte delle prime scelte al draft spese per portarlo in Georgia. E sul perché agli Hawks si ostinino con Trae Young, ci si potrebbe scrivere un libro. Murray ha giocato bene a Atlanta, la squadra meno e lui e Young assieme hanno scritto un altro capitolo del manuale delle coppie che potevano essere e non sono state. Nel frattempo la sua reputazione di grande difensore è un po’ andata a farsi benedire, ai Pelicans però avrà una situazione meno ambigua: la point guard è lui. Ingram se ne andrà o via trade o da free agent, a Dejounte Murray e Zion Williamson la direzione d’orchestra per una squadra intrigante.

33 – DeMar DeRozan

I suoi anni ai Bulls sono stati un concentrato del DeMar DeRozan giocatore NBA. Un fuoriclasse, bellissimo da veder giocare, devoto al Gioco e alla sua professione, ai cui numeri però non seguono sempre i risultati di squadra. Non perché DeRozan sia un giocatore egoista e che pensa solo al suo tabellino, tutt’altro. Probabilmente è una questione di livello medio delle squadre attorno a lui quando l’ex Raptors è il miglior giocatore.

Ma anche questo è vero in parte. I suoi Toronto Raptors, ormai qualche anno fa, sono stati una contender a Est, da lì in poi però non si più ripetuto. Ora ai Sacramento Kings DeRozan torna in una squadra forte, e in cui non è il miglior giocatore, coach Brown avrà qualche grattacapo difensivo da sbrogliare tra lui, Malik Monk, Kevin Huerter e Domantas Sabonis.

32 – Jrue Holiday

Andare a prendere Jrue Holiday, approfittando della dabbenaggine dei Portland Trail Blazers per controbilanciare l’arrivo di Damian Lillard ai Bucks è stata una genialata di Brad Stevens. Che ha poi multiplicato i suoi effetti con le difficoltà d’ambientamento di Dame ai e coi Bucks mentre invece Holiday e Porzingis si sono inseriti senza sforzi. Jrue ha vinto il suo secondo titolo NBA in carriera e pure il suo secondo oro olimpico nel 2024, magari in difesa non è più la cosa più vicina a Gary Payton che sia mai esistita ma resta uno dei migliori nel suo ruolo, e i Celtics hanno così tanto talento e attacco da poter distribuire lo sforzo di tutti.

31 – Pascal Siakam

Siakam era il giocatore più forte su piazza che gli Indiana Pacers potevano permettersi, e ai Pacers torna nella “sua” situazione, ovvero quella in cui non deve essere il riferimento della squadra. Per quello c’è già Tyrese Haliburton.

L’ex Raptors ha chiuso col 38% da tre la seconda parte di stagione giocata con i Pacers, Indiana è arrivata fino alle finali di conference e non è escluso che tra qualche mese ce li possiamo ritrovare ancora lì. La stagione 2024-25 sarà la prima dall’inizio con la sua nuova squadra di un giocatore regolarissimo, esperto e già campione NBA, ancora nel suo prime atletico e integro. Si, Indianapolis è proprio in un momento sportivo felice e non solo perché c’è Caitlin Clark.

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