Gli LA Clippers vincono la sesta partita di fila e James Harden supera quota 25mila punti in carriera, nel successo per 121-113 contro i derelitti Golden State Warriors al Chase Center di San Francisco.
Warriors che sono senza Draymond Green, sospeso a tempo indeterminato dalla NBA dopo l’ennesima follia ai danni questa volta di Jusuf Nurkic di Phoenix, e con Steve Kerr che prima della partita opta per un cambio in quintetto base: fuori l’irritante Andrew Wiggins, dentro il rookie Brandin Podziemski con Curry, Thompsobn, Looney e Jonathan Kuminga.
Non che serva a molto, gli Warriors prendono 40 punti nel secondo quarto e 69 nel primo tempo, nel terzo periodo sono sotto per 97-84 poi i Clippers si addormentano, e Moses Moody (pensa te) riporta sotto i campioni NBA 2022. Rimonta che dura poco (103-102 Clippers dopo un canestro di Chris Paul), i Clippers rispondo con un parziale che li rimette sul 115-107 e a distanza di sicurezza.
Stephen Curry, ancora lontano dalla brillantezza di inizio stagione, segna 17 punti con 5 su 17 dal campo, batte invece un colpo d’orgoglio Klay Thompson che ne mette 30 con 8 triple.
Dall’altra parte i Clippers (14-10) sono senza Paul George infortunato, al suo posto in quintetto c’è Amir Coffey che segna pure 18 punti e ci sono Kawhi Leonard (27 punti con 8 rimbalzi), Norman Powell (21 punti) e soprattutto il Barba, James Harden che chiude con 28 punti, 15 assist e 7 rimbalzi con 4 stoppate (!). E che celebra il suo ingresso in un club prestigioso, quello dei giocatori NBA in grado di segnare almeno 25mila punti in carriera. E un club d’elite con soli 28 membri al momento considerando anche la ABA, 23 se rimuoviamo la gloriosa e defunta American Basketball Association.
Dopo un esordio disastroso in maglia Clippers, Harden è tornato almeno cifre alla mano quello visto a Philadelphis tra 2022 e 2023. I Clippers hanno vinto 11 delle ultime 14 partite e per fortuna loro rimesso presto in ordine la loro classifica. Ora, confidando nella salute per Leonard e che l’infortunio di George non sia serio (pare non lo sua), la squadra di coach Tyronn Lue può sorridere e prepararsi con fiducia al momento tosto in arrivo: tante trasferte e partite contro Knicks, Pacers, Mavs, Thunder, Celtics, Heat, Suns, Pelicans e Lakers da qui al 9 gennaio prossimo.
Per gli Warriors (10-14) è la terza sconfitta di fila e la settima nelle ultime 10, due delle tre vittorie sono arrivate solo contro Spurs e Trail Blazers.
