Dopo la notte scarna di partite per lasciare spazio alle due semifinali dell’In-Season Tournament, l’NBA è ripartita con ben 13 partite. Super sfida quella tra i Golden State Warriors e gli Oklahoma City Thunder, vinta dai padroni di casa all’overtime: l’evento che ha deciso il supplementare è un fallo abbastanza scellerato di Draymond Green.
“Ho fatto un casino”: Green condanna i Warriors all’overtime contro i Thunder
Guardando il replay, Draymond Green si è reso conto di aver commesso un errore. Nell’epilogo del quarto quarto, con i Golden State Warriors in vantaggio di tre punti sugli Thunder, Green fa fallo su Chet Holmgren durante un tiro da tre punti: il numero 7 dei Thunder non tradisce e manda la partita al supplementare. Green aveva intenzione di commettere fallo non appena Holmgren avesse ricevuto il pallone. Tuttavia, dopo aver tentato di rubare il passaggio in entrata, Green è arrivato in netto ritardo su Holmgren.
“Ho mandato tutto a monte – ha commentato un amareggiato Green – è un errore che può fare una matricola, non un giocatore alla dodicesima stagione in NBA”. Il capo allenatore dei Warriors, Steve Kerr, ha concordato con un giornalista che ha descritto come “oscene” le 29 palle perse nella partita di venerdì, riconoscendo che la definizione era appropriata. Tale cifra supera quella di ogni altra squadra NBA in questa stagione e costituisce il massimo numero di palle perse dai Warriors in una partita di stagione regolare dal 2002. C’è un po’ di preoccupazione per gli Warriors, dato che nei momenti cruciali non è la prima volta che un giocatore chiave come Green commette un grave errore in un finale di partita.
