Si è dimesso dal suo ruolo di telecronista dei Sacramento Kings Grant Napear, a seguito della tempesta mediatica che lo ha travolto e causata da un suo incauto tweet di risposta all’ex giocatore dei Kings DeMarcus Cousins.
Il 60enne Napear ha reso nota la sua decisione in un comunicato: “Vorrei ringraziare i tifosi per il supporto e l’affetto dimostratomi, i Kings resteranno per sempre una parte di me“. Il giornalista e conduttore radiofonico seguiva le partite dei Sacramento Kings dal 1988, il suo ultimo partner al tavolo di commento è stato l’ex giocatore Doug Christie.
Lunedì l’episodio incriminato: un ex giocatore dei Kings, DeMarcus Cousins, ha chiamato in causa Napear per un commento, via Twitter, sulle proteste a seguito dell’omicidio di George Floyd a Minneapolis, ucciso dall’agente di polizia Derek Chauvin durante le operazioni di arresto. Cousins ha stimolato la sua vecchia conoscenza Napear sul tema “black lives matter“, il movimento che negli USA lotta e sensibilizza sulle violenze della polizia ai danni dei cittadini neri americani, chiedendogli: “Cosa ne dici del BLM?“.
La risposta di Napear è arrivata puntuale quanto infelice: l’announcer dei Kings ha replicato con lo slogan “all lives matter“, usato sui social con scopo denigratorio rispetto al movimento BLM. Un tweet cui Cousins ha risposto con un eloquente: “C’era da aspettarselo“. La posizione di Napear si è però fatta più delicata quando due grandi ex dei Sacramento Kings, Matt Barnes e soprattutto Chris Webber, sono entrati nella discussione alludendo al razzismo latente nelle parole di Grant Neaper: “DeMarcus, sappiamo da tempo chi sia Napear” ha twittato Webber “E anche la squadra lo sa, glielo ho detto tante volte. E lo sanno anche loro, sicuro“. Barnes interviene con il “carico da novanta” e definisce l’announcer e conduttore radiofonico “un razzista in incognito” (a “closet racist”) e un ipocrita.
A seguito del suo tweet, l’emittente radiofonica Sports 1140 KHTK su cui andava in onda il “Grant Napear Show” ha prima sospeso il telecronista a tempo indeterminato, ed in seguito annunciato il suo licenziamento.