Draymond Green aveva chiaramente espresso il suo malcontento per il comportamento mostrato nel finale della sconfitta a Charlotte. Un doppio fallo tecnico, poi tradotti in una sconfitta per i Golden State Warriors in piena corsa playoffs. Da allora, sono seguite tre vittorie consecutive. In questo break, Draymond Green ha registrato una tripla doppia di media, con 10.0 punti, 10.0 rimbalzi e 14.0 assist. Chiunque, a partire da sé stesso, avrebbe previsto un positivo cambio di atteggiamento. Non è casuale che la sua miglior tenuta in campo coincida con una striscia di successi consecutivi per i Golden State Warriors. Perché l’impatto della presenza di Draymond Green è contagioso e trascinante. Il suo +112 di plus-minus è il primo dato di squadra. L’ultima vittoria è arrivata proprio contro gli Charlotte Hornets, e la sfida coincide con la migliore prestazione stagionale del leader dei Golden State Warriors.
Gli Charlotte Hornets tengono il ritmo della squadra di Steve Kerr, seconda nella lega per numero di possessi gestiti a gara, sino a metà del secondo quarto. Un parziale di 8-0 pone i Golden State Warriors in una situazione di vantaggio dalla quale non arretreranno sino al termine dei 48 minuti. L’alto punteggio finale di 130-121 testimonia una prevalsa degli attacchi sulle difese. I Golden State Warriors confermano la vicina perfezione quando Draymond Green chiude la gara con una tripla doppia. Il record totale è di 24 vittorie ed 1 sconfitta. A fine gara, ha parlato ad ESPN di come non si sia trattata di una rivincita personale contro gli Charlotte Hornets. “Direi che ho semplicemente fatto tutto ciò nelle mie possibilità per aiutare la squadra ad ottenere la vittoria. Anche se non posso dimenticare quanto accaduto la scorsa settimana.”
L’orchestra dei Golden State Warriors a pieno ritmo
Draymond Green ha aggiornato il proprio massimo in carriera a 19 assist. Un dato che nella storia dei Golden State Warriors non veniva raggiunto da Baron Davis nel 2008. La possibilità di mettere a referto così tanti passaggi efficaci nasce anche dal sempre più completo rodaggio del sistema offensivo di squadra. Nella notte, il motto è sharing is caring. Gli assist di squadra sono 38 su 48 canestri segnati dal campo. In diverse occasioni, l’esecuzione appare automatizzata in maniera eccellente. Ogni singolo è propenso a fare un passaggio extra per creare maggiore ritmo ed innalzare la percentuale di realizzazione. Draymond Green contorna la sua prestazione con 11 punti e 12 rimbalzi. La predisposizione ad essere il primo giocatore a mettere palla per terra dopo un errore avversario permette di trovare punti rapidi in transizione.
A questo, si affianca la capacità di creare in situazioni di isolamento da parte di Stephen Curry in palleggio e James Wiseman dal post. Il primo sigla 29 punti con il 53% dal campo. Si tratta del la quindicesima gara consecutiva con almeno 20 punti segnati. La seconda scelta al Draft aggiunge 16 punti in uscita dalla panchina. Per i Golden State Warriors sono ben 7 i giocatori in doppia cifra. Degno di menzione è la netta trasformazione di Kelly Oubre nel mese di febbraio. Nel mese precedente, la sua media punti era di 13.1, mentre le percentuali si assestavano al 40.2% dal campo ed il 27.5% da tre punti. Ora, la prima è salita a 20.5, con l’efficacia al tiro passata al 49.8% dal campo ed al 44% da dietro l’arco. La crescita è confermata anche nella recente vittoria, dove Kelly Oubre ha apportato 27 punti con il 73% al tiro e tanto movimento senza palla.
Le parole dei protagonisti a fine gara
I Golden State Warriors tendono ora a determinare l’esito di una gara estrapolando più da ogni individuo. Il minore ricorso alla hero-ball nasce dalla maggiore fiducia e conoscenza reciproca acquisita. Due fattori che i positivi risultati contribuiscono ad alimentare. Nella passata gara in trasferta contro gli Indiana Pacers, la vittoria è stata ottenuta nonostante Stephen Curry abbia tirato con il 33% dal campo ed il 9% da tre punti. Precedentemente in stagione, nelle 4 gare in cui il due volte MVP aveva concluso con meno del 25% dall’arco, i Golden State Warriors non avevano mai prevalso sull’avversario. Draymond Green ha provato a spiegare l’attuale stato d’animo della squadra. “Si percepisce che la fiducia sta crescendo. Ci sentiamo meglio quando entriamo in campo. Ognuno conosce sempre meglio il piano partita ed esegue ottimamente, perciò aumenta anche l’energia. E continueremo a farlo.”
Infine, Draymond Green ha sottolineato come la ritrovata condizione fisica sia la chiave del suo ottimo rendimento in campo. Ad inizio stagione, dei problemi legati al Covid-19 ed un infortunio alla caviglia hanno rappresentato un forte ostacolo. I suoi compagni di squadra gli hanno fatto percepire tutto l’appoggio in seguito all’espulsione scorsa. Consapevoli che la vicinanza al proprio leader debba essere manifestata in ogni occasione. Perché qualora si verifichi un negativo episodio, il contraccolpo positivo ritorna ad una potenza maggiore. Come si è manifestato questa notte.
Steve Kerr ha poi riservato un giudizio rilevante per Draymond Green. “Credo che la sua capacità di difendere ogni giocatore avversario, ed allo stesso tempo dirigere l’attacco in molteplici situazioni e con così tanta abilità tecnica e di lettura, con quella taglia fisica, sia avvicinabile a quella di LeBron James. Sono giocatori estremamente differenti, ma parliamo di abilità di impattare il gioco su entrambi i fronti, ed il grado di controllo che possiedono. Draymond (Green, ndr) è veramente speciale. Non ci sono tanti altri giocatori di quel livello.” I Golden State Warriors, ora settimi ad Ovest, saranno ospiti proprio di LeBron James e dei campioni in carica nel prossimo impegno.
