Home NBA, National Basketball AssociationNBA TeamsDenver Nuggets Nuggets, Garnett e Pierce criticano Jokic: “Deve essere più leader”

Nuggets, Garnett e Pierce criticano Jokic: “Deve essere più leader”

di Lorenzo Razzetti

La partenza dei Denver Nuggets in questa stagione non è stata da contender. O meglio, hanno alternato partite da dominatori quasi assoluti, ad altre invece in cui hanno mostrato tutte le loro debolezze. La disfatta contro i Knicks per 145-118 è stata una di queste. Proprio al termine di questo incontro, lo stesso coach Malone ha affrontato a duro muso le sue due star, Jokic e Murray, colpevoli di essere poco leader all’interno dello spogliatoio. “Russell Westbrook è un leader, ma abbiamo bisogno di altro oltre a Westbrook”, ha detto Malone. “Ho bisogno di Nikola Jokic. Ho bisogno di Jamal Murray”. All’interno del loro podcast anche due leggende come Kevin Garnett e Paul Pierce hanno pienamente concordato con questa osservazione del coach.

“Non vedo nessun leader là fuori. Westbrook potrebbe essere l’unico leader… I Denver Nuggets non sono compatti come squadra nel suo complesso”, ha detto Garnett nell’ultimo episodio del podcast Ticket & The Truth. I due ex Celtics hanno criticato non solo Jokic e Murray per la loro scarsa leadership, ma l’intera dirigenza per la gestione del roster dopo il titolo del 2022. Stando alle loro parole infatti, il front office della franchigia del Colorado si sarebbe liberato con troppa leggerezza di role player determinanti nella conquista dell’anello. “Ti dico che questo è un problema quando hai una squadra vincente e lasci andare i pezzi di contorno; fa male alla squadra”, ha aggiunto Pierce. “Perdere Caldwell-Pope, perdere Bruce Brown l’anno prima, lo zio Jeff Green. La differenza si sente. Specialmente nello spogliatoio”.

Le critiche nei confronti del serbo ovviamente non si soffermano sulle prestazioni in campo, dal momento che il centro di Denver che sta viaggiando ad una tripla doppia di media da quasi 30 punti. Il suo limite sta nell’incapacità di guidare la squadra vocalmente, diventando anche da questo punto di vista un riferimento per i compagni. Ruolo che nelle passate stagioni avevano ricoperto i giocatori citati in precedenza. Del carattere schivo e incline ad evitare le luci della ribalta di Nikola siamo tutti a conoscenza. Forse però, per poter ritrovare quella coesione che era valsa il titolo due anni fa, dovrà fare uno sforzo maggiore. Del resto, come già detto, in campo il suo lo sta dando eccome, mettendo su cifre da MVP indiscusso e dominando il gioco in ogni suo aspetto.

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