Sono bastati due minuti a Jaden McDaniels, Klay Thompson e soprattutto a Draymond Green per farsi espellere dalla partita tra Golden State Warriors e Minnesota Timberwolves, poi vinta per 104-101 dai Twolves al Chase Center di San Francisco.
McDaniels e Thompson sono stati cacciati per aver generato una rissa a centrocampo, con l’ala di Minnesota che si allaccia con Klay e lo afferra per la canotta. Thompson reagisce cercando di liberarsi e alza un pugno, sul posto piombano in massa in pochi secondi giocatori, staff dalle panchine e arbitri per cercare di separare i due.
Alle spalle di Rudy Gobert arriva Draymond Green, che afferra il giocatore francese di Minnesota per il collo con una mossa da wrestling, una “headlock” in piena regola, e lo trascina via dalla zona della rissa. Green tiene Gobert bloccato per qualche secondo in una manovra pericolosissima prima che non meno di cinque persone tra giocatori e assistant coach riescano a staccarlo.
Tornata la calma in campo, gli arbitri consultano l’instant replay e decidono per l’espulsione diretta per McDaniels, Thompson e naturalmente per Draymond Green, che fra i tre è colui che rischia la sanzione più pesante. Dray è stato sanzionato con un fallo flagrant di tipo II, per McDaniels e Thompson un doppio fallo tecnico e espulsione.
I Twolves hanno vinto la partita in rimonta, con un parziale di 28-18 nel quarto periodo, gli Warriors erano già privi di Stephen Curry, out per un infortunio al ginocchio. A siglare il risultato due canestri di Karl-Anthony Towns e Mike Conley.
Nel post partita Rudy Gobert ha attaccato Draymond Green: “Ogni volta che Steph Curry non gioca, Green pensa solo a farsi espellere per non dover giocare senza di lui. E’ un clown e si comporta come tale. Io ho cercato di non entrare nella rissa, e (dopo l’intervento di Green, ndr) ho alzato le mani e fatto vedere agli arbitri che non stavo reagendo. Occorre ben altro per mettermi al tappeto. Ora spero solo che la NBA faccia ciò che deve con lui“. Gobert, vale la pena sottolinearlo, non è stato espulso né sanzionato.
Coach Steve Kerr ha preso le difese dei suoi giocatori, Klay Thompson e Draymond Green: “Klay non avrebbe dovuto essere espulso, è una cosa ridicola. Green? Gobert è stato il primo a mettere le mani al collo di Thompson“. Cosa che non corrisponde al vero, Rudy Gobert aveva cercato di separare Thompson e McDaniels prima dell’arrivo di Green con la sua mossa da MMA.
I Golden State Warriors (6-6) hanno perso la quarta partita di fila e la quinta delle ultime 6 giocate, nonché la seconda consecutiva contro i Minnesota Timberwolves. Per Towns 33 punti con 11 rimbalzi, per gli Warriors 23 punti in 39 minuti per il rookie Brandin Podziemski dalla panchina.
Draymond Green potrebbe andare incontro a una sospensione disciplinare da parte della NBA, che in passato è stata però piuttosto morbida nei confronti di atti anche violenti in campo da parte dei giocatori. Nel 2021 Nikola Jokic fu sospeso per una sola partita per un colpo pericolosissimo alle spalle di Markieff Morris, allora dei Miami Heat, l’esempio più recente paragonabile a quello di martedì notte.
Green era già stato espulso per doppio fallo tecnico contro i Cleveland Cavaliers domenica, dopo un accenno di rissa con Donovan Mitchell.