Home NBA, National Basketball AssociationNBA TeamsDallas Mavericks Doncic nella storia ma non gli basta: “Terribile, devo migliorare”

Doncic nella storia ma non gli basta: “Terribile, devo migliorare”

di Dennis Izzo
Doncic

Debutto ai playoff da incorniciare per Luka Doncic, protagonista di una prestazione for the ages, come direbbero in America. Il fuoriclasse sloveno, già detentore del premio di Rookie of the Year, incanta a suon di giocate d’autore e canestri pesantissimi in gara-1 contro i Los Angeles Clippers, mandando spesso e volentieri a vuoto difensori del calibro di Kawhi Leonard, Paul George e Patrick Beverley, tre tra i migliori difensori dell’intera lega.

Prova non perfetta, certo, perché le undici palle pesano come un macigno e testimoniano che il talentuoso ragazzo ex Real Madrid abbia ancora tanto lavoro da fare per correggere alcuni difetti. Ciò detto, Doncic tiene in piedi i Mavs fino alla fine in una sfida che appariva a dir poco proibitiva prima della palla a due, giocando per quasi tutto il secondo tempo senza il suo sparring partner Kristaps Porzingis, espulso per un controverso doppio fallo tecnico a circa nove minuti dal termine del terzo quarto.

A fine serata, il tabellino del classe ’99 recita 42 punti, 7 rimbalzi, 9 assist e 3 palle recuperate col 62% dal campo (13/21). Nella storia NBA, nessun giocatore aveva mai segnato 40 o più punti al debutto ai playoff e soltanto giocatori del calibro di Magic Johnson, Tracy McGrady e LeBron James erano riusciti a segnare almeno 40 punti in una gara di playoff a 21 o meno anni di età.

Doncic aggancia Dirk Nowitzki, suo compagno di squadra lo scorso anno, al sesto posto tra i migliori realizzatori in una singola gara dei playoff con la maglia dei Mavericks, in una classifica a dir poco dominata dalla leggendaria ala tedesca, che detiene anche il record assoluto di punti segnati in una partita con Dallas in post season (50 contro i Phoenix Suns nel 2006).

Un Doncic da record si assume le sue colpe

“Ovviamente loro cercheranno di difendermi duramente in ogni partita. La mia prestazione? Terribile, io voglio solo vincere. Non avrei mai dovuto perdere undici palloni, se non lo avessi fatto avrei potuto avere ben undici possessi in più. Penso che da questo punto di vista debba cercare di fare meglio di così nelle prossime gare.”, le parole del grande protagonista di una serata che ha visto i Mavericks dare filo da torcere ai Clippers per gran parte del match, rimontando uno svantaggio che sembrava una sentenza (18-2) e guidando la partita per gran parte del tempo fino all’espulsione di Porzingis.

Protagonista di una regular season da applausi, conclusa con medie di 28.8 punti, 9.4 rimbalzi, 8.8 assist e una palla recuperata col 46.3% dal campo in 61 presenze, lottando a lungo per l’MVP e venendo inserito nella lista dei tre candidati al premio di Most Improved Player (con lui anche Brandon Ingram e Bam Adebayo), Doncicprimatista per triple doppie fatte registrare in questa stagione (17) – mostra dunque grande maturità nel mettere in evidenza gli aspetti negativi della sua super prestazione, quelli su cui lavorare per migliorare ulteriormente ed entrare una volta per tutte nel novero dei fuoriclasse più importanti della lega.

La sua avventura in NBA è soltanto agli inizi, ma il trattamento riservatogli dalla difesa dei Clippers in gara-1 dimostra che Doncic è già a tutti gli effetti uno dei giocatori più temuti e rispettati della lega. Alcuni errori, perlopiù dovuti alla giovane età e alla minore esperienza rispetto agli avversari, verranno senz’altro corretti col tempo e col lavoro. Nel frattempo, lo sloveno è già parte integrante della storia della pallacanestro a stelle e strisce.

You may also like

Lascia un commento