Finisce un’altra incredibile e rocambolesca stagione NBA. Finisce con la vittoria dei più forti, ma anche di quelli che hanno più meritato durante tutto l’anno, i Denver Nuggets, che vincono gara 5, la serie per 4-1, e per la prima volta il titolo. Un simbolo di programmazione e pazienza a cui tutti dovrebbero guardare. Finisce con Nikola Jokic sul tetto del mondo, al momento senza dubbio giocatore più forte del pianeta. Non finisce bene invece per i Miami Heat, che però possono ritenersi più che soddisfatti di un percorso comunque incredibile e che rimarrà nella storia.
Denver Nuggets
Nikola Jokic, voto 8, MIGLIORE IN CAMPO: ha dei problemi di falli all’inizio, ma da quando rientra non sbaglia più nulla, come sempre. Segna canestri importanti oltre che difficili e sbaglia solo quattro tiri dal campo. 28 punti e 16 rimbalzi, MVP delle finali a mani bassissime.
Michael Porter Jr. voto 6.5: nettamente più vivo delle ultime tre partite. Sotto canestro è scatenato, prende 13 rimbalzi a cui aggiunge anche 16 punti, più un canestro incredibile in contropiede nel terzo quarto. Percentuali sempre basse, ma l’impegno c’è e come.
Jamal Murray, voto 6: segna 14 punti, prende 8 rimbalzi distribuisce altrettanti assist, in una partita molto sporca e difficile, non è brillante come al solito, ma mette un paio di triple che fanno esplodere Denver e quando c’è bisogno di accendersi lo fa. Titolo NBA più che meritato soprattutto per lui dopo tutto ciò che ha passato.
Kentavious Caldwell Pope e Christian Braun, voto 6: il primo si mette il suo secondo anello al dito, il secondo lo vince da rookie. Entrambi presenti nella partita, KCP suona la carica per Denver in un inizio dove segnano in pochi, Braun mette la solita energia che un rookie in finale non dovrebbe essere capace di mettere.
Bruce Brown, voto 5.5: segna 10 punti dopo un primo tempo inguardabile. Nel secondo si sveglia e si fa vedere in momenti delicati, da tre però non segna mai, come tutti i Denver Nuggets.
Aaron Gordon, voto 5: solo quattro punti e un canestro segnato dal campo, un po’ poco dopo una gara 4 di quel calibro, ma può capitare, la sua presenza da comunque fastidio sotto canestro dove però è più impreciso delle ultime gare.
Miami Heat
Bam Adebayo, voto 6.5: segna 18 punti e prende 9 rimbalzi nel solo primo tempo. Nel secondo tempo però segna solo due punti con tre rimbalzi, scompare un po’, ma è comunque la colonna portante di Miami nella prima metà di partita, dove manca tanto Jimmy Butler.
Kyle Lowry, voto 6.5: ad un certo punto diventa il terminale offensivo principale degli Heat. Segna 4 triple, una più pesante dell’altra, da giocatore che questi palcoscenici già li ha vissuti, spirito da campione. Prende anche 9 rimbalzi, con due recuperi e una stoppata, oltre a vari dettagli fondamentali che non vanno tra le statistiche.
Caleb Martin, voto 6: di certo non è stato quello contro Boston in questa serie, ma in gara 5 è stato utile a momenti sia in attacco sia in difesa, è aggressivo e trova canestri in penetrazione, 10 punti e 5 rimbalzi alla fine, partita sufficiente.
Max Strus, voto 6: seppur con percentuali non buone, è sicuramente più presente e propositivo delle gare precedenti, segna 12 punti più 8 rimbalzi.
Duncan Robinson, voto 5.5: tira poco e male, ma non ha molto tempo per incidere sulla partita, commette un paio di scelte sbagliate.
Jimmy Butler, voto 5.5: la sua partita fino all’ultimo quarto era da 4.5, con soli 8 punti segnati e 0 incisività. Poi si sveglia segna due triple di fila, tre tiri liberi e riporta a contatto Miami, nel finale però perde palla e prende il tiro decisivo in maniera frettolosa e difficile. Probabilmente ha finito il gas
Gabe Vincent, voto 5, PEGGIORE IN CAMPO: ultime tre partite assolutamente insufficienti e deludenti. Dopo le prime due dove è stato il migliore per Miami, in gara 5 scompare come in gara 3 e 4. Sei punti alla fine, ma con 13 tiri e il peggiore plus/minus della gara.