Dopo la clamorosa e inaspettata sconfitta al primo turno nella serie contro Miami dello scorso anno, i Milwaukee Bucks sono andati all-in per Damian Lillard, facendo a meno di Jrue Holiday, campione NBA 2021 con la franchigia e ceduto quindi ai rivali di Boston. Uno scambio, come sappiamo, realizzato anche per tenere Giannis Antetokounmpo, che ha sempre dichiarato apertamente che sarebbe rimasto solo se ci sarebbero stati i presupposti per poter vincere ancora. Questi presupposti sono stati quindi realizzati, e i Bucks hanno il dovere di provare a vincere ancora il titolo e dopo 34 partite si può gia fare un primo bilancio di come gira Milwaukee con l’aggiunta di una tale star, magari citando un po’ di statistiche.
Sia chiaro, i Bucks sono secondi nella Eastern Conference con 25 vittorie e 11 sconfitte e rimangono tra le squadre favorite alla vittoria del titolo. Si può dire però che le cose potevano andar meglio. Sicuramente l’aggiunta di Holiday (e non solo) a Boston ha reso la squadra di Joe Mazzulla praticamente una macchina perfetta, con l’ex Bucks che si è integrato subito nella nuova squadra. I Celtics hanno infatti il miglior record della Lega e ovviamente anche della Eastern Conference grazie a 28 vittorie su 35 partite, con un piccolo margine di vantaggio sui Bucks.
Parlando però specificamente di Lillard, del suo adattamento per la prima volta in una contender, e del suo rapporto sul campo con Giannis Antetokounmpo, le prestazioni del numero 0 non sono così costanti. In 34 partite giocate delle 36 disponibili fino adesso, Lillard ha registrato una media di 25.1 punti, 6.9 assist, ma con il 43% dal campo e il 35% da tre punti. Nella sua carriera, in media punti e percentuale da tre punti Lillard ha le peggiori cifre dal 2015/2016, per la percentuale dal campo invece, la peggiore dal 2014/15. Sono state 9 le gare in cui ha chiuso a meno di 20 punti, nelle ultime 5 partite ha tirato 7 su 37 da tre punti e i Bucks hanno perso 4 delle ultime 10.
Per quanto riguarda i numeri dei quintetti usati da coach Adrian Griffin, quelli con Lillard hanno ottimi numeri. Il quintetto più usato da Milwaukee, con 378 minuti in campo, è composto da Lillard, Antetokounmpo, Lopez, Middleton e Beasley, e ha un offensive rating di 124.3, un defensive rating di 111.6, e un net rating quindi di 12.8. Per intenderci, I Boston Celtics hanno il miglior net rating della NBA con 10.9. Negli altri quintetti con lui presente, i numeri offensivi sono sempre molto elevati e infatti i Bucks sono anche il secondo miglior attacco della Lega dopo i Pacers, in generale però la squadra di Griffin risente anche della mancanza di Holiday ed è infatti la dodicesima squadra per peggior defensive rating. Il primo quintetto per minuti giocati (44) senza Lillard è invece composto da Antetokounmpo, Payne, Portis, Beauchamp e Connaughton e ha un defensive rating più basso (106), ma anche un offensive rating notevolmente più basso di 115.8. Lillard inoltre, singolarmente, ha il 23esimo offensive rating della Lega.
Giannis Antetokounmpo non sembra aver sacrificato molto del suo gioco per far spazio ad uno come Damian Lillard, le sue cifre sono sempre da MVP, ma soprattutto il suo usage (la statistica che permette di capire quanto un giocatore è coinvolto nei sistemi offensivi della squadra) nonostante sia calato rispetto allo scorso anno, è comunque alto. Nella stagione 2022/23 Antetokounmpo aveva il più alto usage della NBA con una percentuale del 38,4%, quest’anno invece ha una percentuale del 33,2, più bassa, ma dietro soltanto a Joel Embiid e Luka Doncic. Il greco, insomma vuole la palla in mano, e i numeri altalenanti di Damian Lillard sono forse frutto del fatto che non c’è ancora una grande sinergia tra le due superstar.
Non siamo ancora al giro di boa della stagione, i Bucks per il momento hanno subito forse qualche sconfitta di troppo e sicuramente hanno tutto il tempo di perfezionarsi al meglio, ma questa prima parte di stagione ci ha già segnalato qualcosa.