Home NBA, National Basketball AssociationNBA TeamsBoston Celtics Celtics ancora KO, Udoka: “Sconfitta imbarazzante”. E Brown punge Horford

Celtics ancora KO, Udoka: “Sconfitta imbarazzante”. E Brown punge Horford

di Carmen Apadula
Celtics Udoka

La stagione dei Boston Celtics sembra andare di male in peggio.

Attualmente la squadra detiene un record di 16 vittorie e 18 sconfitte, occupando il nono posto della classifica della Eastern Conference.

L’ultimo passo falso della squadra, infatti, risale proprio a questa notte, in cui il team si è visto evaporare davanti agli occhi un vantaggio in doppia cifra nel match perso 108-103 contro i Minnesota Timberwolves.

Ad aggravare le cose è stata sicuramente la pesante assenza di Jayson Tatum (entrato da pochissimo nel protocollo anti Covid della lega) e, a seguire, quella di Marcus Smart .

C’è da dire anche, però, che i Timberwolves hanno giocato con ben 4 titolari out, inclusi gli All-Star Karl-Anthony Towns e D’Angelo Russell e la prima scelta al draft NBA 2020 Anthony Edwards. E inoltre, se proprio vogliamo dirla tutta, il loro record non era buonissimo (16-17 comprendendo la partita contro Boston).

I Celtics si sono quindi dovuti aggrappare ai 26 punti di Jaylen Brown e ai 22 di Payton Pritchard per ritrovare un po’ di sicurezza, ma non è servito a molto e Minnesota (seppur arrancando un po’ senza i suoi migliori marcatori) è riuscita a interrompere una striscia di 2 sconfitte di fila, in particolare grazie ai record di carriera da 29 punti di Jaylen Nowell (particolarmente dolorosi per Boston) e da 20+11 di Nathan Knight, trovando anche 11 punti, 9 rimbalzi e 6 assist in 25 minuti, dalla panchina, di Greg Monroe, ex Celtics e fresco di contratto con i Twolves. 

Un episodio non isolato, che ricorda molte altre deludenti partite perse dai Celtics durante la stagione, ma soprattutto quella natalizia contro i Bucks, in cui hanno bruciato un vantaggio di ben 15 punti.

Quella sconfitta, però, è quasi comprensibile, soprattutto se consideriamo che i Bucks sono gli attuali campioni NBA in carica e possiedono uno dei migliori giocatori della lega, e cioè Giannis Antetokounmpo.

Stavolta, invece, non ci sono scuse e lo stesso coach Ime Udoka non si è trattenuto nello sparare a zero e criticare aspramente il pessimo lavoro dei suoi ragazzi, che ha portato ad una delle più misere perdite dell’anno. 

Il coach ha infatti detto: “Essere colpiti come ci è successo questa sera è imbarazzante. Una squadra che è esausta quanto noi ci ha messo ko alla fine della partita. È stato uno sforzo molto indisciplinato nel complesso. Devo trovare un modo per motivare i ragazzi a essere coerenti. Abbiamo dato un’occhiata agli errori che abbiamo fatto contro Milwaukee e volevamo rimediare questa sera“.

Tutte dichiarazioni che ha confermato anche il veterano Al Horford (che ha anche segnato 16 punti, 9 rimbalzi e 6 assist nel match di lunedì, al suo rientro dopo essere stato bloccato anche lui dai protocolli anti-Covid), che ha dimostrato di preoccuparsi per la squadra e ha detto: “Il più delle volte, soprattutto nel secondo tempo, non eravamo così impegnati, per qualsiasi motivo, e questo va a riguardare l’aspetto della disciplina. Questo è un qualcosa che affrontiamo, ne stiamo parlando. Ne parliamo durante i timeout. Non so perché, però, per chissà quale motivo, poi non riusciamo a far funzionare le cose nel gruppo. Non vogliamo essere in questa posizione. Al momento è dura. Non è buono quello che stiamo facendo. Le cose che vogliamo fare, non possiamo farle giocando così. Semplicemente non possiamo. Non importa chi sia l’avversario da affrontare. Milwaukee è davvero una buona squadra. Minnesota, invece, è una buona squadra che, ovviamente, sta lottando ma ha un sacco di ragazzi fuori. In fin dei conti, dobbiamo guardare noi stessi, individualmente e come squadra. È qualcosa che dobbiamo fare“.   

Dichiarazioni più che giuste, se si pensa a quello che abbiamo potuto vedere nella partita. 

C’è però qualcuno che non sembra essere molto d’accordo con lui. E quel qualcuno è Jaylen Brown

Il team già aveva dovuto affrontare una riunione tra soli giocatori all’inizio di questa stagione, dopo che Marcus Smart aveva criticato aspramente il modo i giocare di Brown e Tatum in una conferenza post-partita di novembre.

Ora, però, viste le ultimissime dichiarazioni di Brown, riguardanti il discorso di Horford, sembra proprio che ne verrà indetta un’altra.

Brown ha infatti fatto trasparire molto chiaramente ciò che pensava, dicendo: “Dover guardare a noi stessi? No.”, definendo poi la sconfitta come “una delle peggiori della stagione”. 

Un commento un po’ troppo brutale se pensiamo a quanto Horford sia stato importante per il team e utile in qualità di veterano in una squadra giovane e in uscita da una offseason piena di cambiamenti.

Insomma, la scintilla che potrebbe scatenare un brutto incendio nello spogliatoio di Boston è stata accesa, ma a questo punto della stagione potrebbe anche distruggere la squadra. 

You may also like

1 commento

Giorgio 28 Dicembre 2021 - 19:39

Sicuramente quello di Brown è stato un commento poco costruttivo e ingeneroso nei confronti del veterano Horford, che è un vero uomo squadra, sempre positivo coi compagni.
Forse Brown però non voleva che questa ulteriore brutta sconfitta generasse la solita predica autolesionista del “è tutta colpa nostra, dobbiamo impegnarci di più..”
Probabilmente il coach Udoka non ha più la totale fiducia da parte dei quattro giocatori principali, che rendimento a parte, sono gli unici ad avere almeno tre anni di contratto: Smart, Brown, Tatum, R. Williams. E’ ovvio che la squadra va costruita su di loro ed anche sugli altri giovani e non su chi potrebbe andare via tra uno o due anni, o magari tra un mese.
Horford sta giocando molto bene ed è quel giocatore di esperienza che potrebbe servire ai playoff, se ci si arriva, ma deve essere R. Williams il centro titolare su cui costruire la difesa e l’attacco.
E’ indubbio che serve un altro all star; con questo roster Boston non è lontanamente una contender, ma se si vuole costruire una contender, i giovani devono giocare con più fiducia e continuità e i veterani entrare dalla panchina.
Probabilmente il modo di giocare, allenare e guidare la squadra da parte di Udoka, nonostante il suo talento, non funziona a Boston.
Anche a Milwakee, anni fa, hanno dovuto cambiare un giovane e talentuoso allenatore, Jason Kidd, optando per un altro coach esperto ed affermato come Budenholzer, per tirare fuori il meglio da Antetokoumpo e Middleton e ci sono riusciti alla grande.
Oggi poi le squadre più forti dell’NBA giocano tutte a zona.
Forse la difesa a uomo con cambi continui di Udoka risulta troppo dispendiosa e il calo a fine gara può dipendere anche da quello.
Ad ogni modo, a Boston urge un importante cambiamento o forse più di uno.

Risposta

Lascia un commento