I Chicago Bulls, dopo anni, possono vantare di una squadra di tutto rispetto, grazie al rebuilding messo in piedi in questi anni. Zach LaVine, Nikola Vucevic e DeMar DeRozan sono il nucleo di una squadra capace di puntare alle gerarchie più alte della Eastern Conference. Lo scorso anno fu falcidiata dagli infortuni nonostante un ottimo inizio di stagione. Nella postseason è stata eliminata dai campioni in carica dei Bucks (1-4) al primo turno e da sesta testa di serie.
Il gioco di squadra era spesso però fatto di isolamenti tra LaVine e DeRozan, con un Nikola Vucevic più in ombra di quanto non sia mai stato. Il montenegrino ha infatti registrato la media punti più bassa degli ultimi 5 anni (17.6) L’obiettivo di quest’anno infatti sarà quello di cercare di coinvolgere con più continuità l’ex Magic e in generale cercare di giocare più da squadra.
“Ma dobbiamo guardare più dentro e giocare di più come squadra. Questo è ciò su cui stiamo lavorando”, ha detto LaVine durante questa preseason.
Questo infatti è ciò a cui stanno puntando coach Billy Donovan e il suo staff, cercando di utilizzare Vucevic anche dentro il perimetro e coinvolgendolo di più situazioni di “read and react”.
Lo stesso LaVine, protagonista del processo di ricostruzione, viene da anni in cui è stato il principale ed unico violino e deve ancora migliorare il suo gioco di squadra, cercando di forzare meno possessi possibili ora che ha più aiuti a disposizione:
“So che a volte ho l’abitudine di provare a fare tutto da solo. È qualcosa su cui stiamo lavorando, cercando di trovare un modo per migliorare il mio apporto nel gioco, ma anche giocare senza palla. Più catch&shoot. Transizione. Canestri facili.
L’allenatore di Chicago crede infatti che in un sistema di gioco più corale i punti di LaVine arriveranno proprio grazie alla sua capacità di trovare gli spazi aperti e le giuste penetrazioni, senza dover perdere troppi palloni. “Zach è davvero brillante e ovviamente un giocatore offensivo d’élite. Quindi ci saranno momenti in cui, sì, giocheremo per cercare di costruirgli un tiro. Ma nel flusso del gioco, dovrebbero esserci opportunità per lui, DeMar e Nikola, si tratta di leggere e sfruttare ciò che c’è per loro”, ha detto Donovan.
L’ex giocatore di Minnesota ha infatti spesso l’abitudine di forzare possessi e perdere qualche pallone di troppo: 3.3 palloni persi in poco meno di 22 minuti in questa preseason e 2.6 nella scorsa stagione. La guardia di Chicago però sembra disposta a cambiare e a migliorarsi per il bene della squadra, la cui fortuna dipenderà solo e soltanto dal sistema di gioco che riuscirà a legare questi tre giocatori e non solo.