Il quinto e sesto episodio di The Last Dance hanno introdotto la figura di Charles Barkley, uno dei più fieri rivali in campo di Michael Jordan, ed ai tempi uno dei migliori amici della star dei Chicago Bulls. Barkley giocò e perse una finale NBA contro Jordan nel 1993, fu una delle punte del Dream Team del 1992 a Barcellona ed ebbe una divertente parte in Space Jam, il film del 1996 di Joe Pitka.
I rapporti tra Barkley e Jordan si sono però deteriorati una volta appese le sneakers al chiodo, e la causa furono le critiche rivolte anni fa da Charles Barkley all’operato di MJ, proprietario e responsabile delle basketball operations degli Charlotte Hornets. “Michael è stato come un fratello per me per 20 anni“, spiega l’ex stella dei Phoenix Suns, oggi nel cast di NBA on TNT con Ernie Johnson e gli ex colleghi Kenny Smith e Shaquille O’Neal “A pensarci è un po’ triste, ma io continuo a considerarlo il più grande di sempre e gli auguro solo il meglio. Sul nostro rapporto però, non c’è nulla che possa fare“.
Risalgono ormai a ben 8 anni fa le critiche di Barkley a Jordan. Charles mise in discussione l’operato di Michael Jordan, che “non stava facendo un buon lavoro (…) non se attorno a lui abbia le persone giuste, se si sia circondato da persone che ritiene valga la pena ascoltare. Quando sei famoso, le persone attorno a te, e che paghi per essere lì, molto raramente si troveranno a non essere d’accordo con qualcosa che dici, preferiscono starti attorno e dire sempre si“. Nel 2012 gli allora Charlotte Bobcats di un giovane Kemba Walker chiusero la stagione accorciata dal lockout con un disastroso 7-59. Una squadra modesta, che aveva in Walker, D.J augustin e Gerald Henderson i miglior giocatori e Paul Silas in panchina. Rick Cho il general manager.
“La cosa triste è che non penso di aver detto nulla di cosi terribile“, spiega Barkley “Quello che intendevo dire era: adoro Michael, ma finché si circonderà di gente inadatta ed assumerà solo i suoi amici, non avrà mai successo come dirigente“.
“Quando si è ricchi e famosi come Michael Jordan, praticamente tutte le persone attorno a te lavorano per te in qualche modo. Sono molto poche le persone che puoi chiamare amici, e che saranno oneste con te (…) io ho sempre pensato di essere stato uno di quelli, ed è questa la ragione per cui siamo stati amici per tanti anni. Ma fa parte del mio lavoro di commentatore criticare anche lui, perché posso farlo con qualsiasi altro general manager, quindi lo faccio anche con lui“.
In 10 stagioni durante la gestione Jordan, gli Charlotte Hornets hanno raggiunto i playoffs in sole due occasioni, senza mai superare il primo turno e cambiando 4 allenatori (Paul Silas, Mike Dunlap, Steve Clifford e James Borrego).