L’inizio di stagione dei Boston Celtics è stato un po’ lento.
A fine dicembre stavano affrontando problemi non trascurabili legati al Covid e a vari infortuni, e si stavano anche adattando al nuovo modus operandi di coach Ime Udoka e del suo staff.
“È una stagione lunga, e io lo capisco” ha detto proprio il capo allenatore biancoverde. “Non è il momento di rovesciare tavoli e lanciare sedie. Abbiamo avuto molti alti e bassi, ma una volta superate le avversità staremo bene”.
Molti li davano per spacciati, e all’inizio del nuovo anno non erano considerati neanche lontanamente come dei papabili contendenti per l’anello, anche a causa della concorrenza delle tante potenze presenti a Est.
Ma ora Boston sembra aver spiegato le ali e spiccato il volo, e questa impennata che li ha portati a raggiungere addirittura il quarto posto della Eastern Conference, non è di certo da sottovalutare, seppur tarda.
I Celtics hanno infatti vinto 11 delle loro ultime 13 partite, e possiedono una striscia positiva di 4 successi consecutivi. A 3 settimane dall’inizio dei playoffs, stanno quindi iniziando a fare un po’ paura. E, ora che a Boston mancano solo 9 partite alla fine della regular season, il team sta minacciando di non essere così gentile nella post-season, in particolare grazie alla chimica che scorre sul campo e all’efficacia con cui Jayson Tatum sta giocando.
“Stiamo giocando nel modo giusto e ci stiamo divertendo a farlo. Stiamo solo cercando di competere ad alto livello ogni sera, e sta funzionando” ha detto a Yahoo Sports proprio il n°0, che è la principale ragione per cui i Celtics sono riusciti a riprendersi e salire in classifica.
La star sta infatti viaggiando con una media di 32.6 punti a partita dopo la pausa per l’All-Star Game, e ha raggiunto il suo massimo stagionale il 6 marzo, segnando ben 54 punti in una vittoria per 126-120 contro i Brooklyn Nets.
“C’è un momento della partita in cui è tipo ‘Va bene, questo è il mio giorno’. Sei su di giri, ti senti bene. E quella era la mia serata” ha detto il diretto interessato con una risata.
“A un certo punto a gennaio abbiamo cambiato il corso della nostra stagione” ha continuato. “All’inizio è stata un po’ dura, ma il nostro contegno non è mai cambiato. Credevamo ancora in noi stessi e sapevamo di essere vicini al nostro obiettivo, dovevamo solo arrivarci”.
In altre parole: chiunque se la vedrà con noi, avrà una bella gatta da pelare.