Siamo appena a gennaio e i Boston Celtics hanno già esplorato fin troppi modi diversi e creativi per perdere partite alla portata, l’ultimo esperimento è andato in scena al Madison Square Garden contro i New York Knicks.
Una tripla sulla sirena di RJ Barrett castiga i Celtics, che perdono 108-105 dopo aver condotto la partita anche con 20 punti di vantaggio (81-61) nel terzo quarto, e dopo avere di fatto controllato la gara dall’inizio. A riacciuffare nel quarto periodo la partita per i Knicks è stato Evan Fournier, che al Madison trova una serata magica da 10 triple a bersaglio per 41 punti finali: New York inizia il quarto periodo in svantaggio per 84-77 ma due tiri da tre in fila di Immanuel Quickley e Fournier fanno subito 87-85 Boston.
Al parziale Knicks reagisce Jayson Tatum (36 punti con 9 assist per lui alla fine) ma Evan Fournier è scatenato, con altre due triple consecutive riavvicina i suoi (93-90) a 6 minuti dal termine. Il primo vantaggio Knicks della partita arriva a 4 minuti dalla sirena finale, con l’ennesimo tiro da tre dell’ex Magic che servito nell’angolo sinistro da un ottimo Quickley segna con il fallo per il 98-96. Sul possesso successivo Knicks, sempre Evan Fournier si libera della marcatura di Marcus Smart e dallo stesso angolo segna ancora da tre, il Garden esplode.
Gli ultimi 2 minuti sono frenetici. Tatum risponde a Fournier e si procura il tiro libero aggiuntivo per il 101-99 Celtics a 1:46 dal termine, a pareggiare di nuovo ci pensa Mitchell Robinson che schiaccia l’alley-oop di RJ Barrett, e con 44 secondi ancora da giocare Quickley segna in layup i 2 punti del 103-101 Knicks. La palla persa successiva di Dennis Schroder sembra chiudere la contesa, ma a 18 secondi dal termine Barrett fa solo 1 su 2 ai tiri liberi (fallo di Tatum) e dà un’altra chance a Boston: Marcus Smart subisce fallo da Alec Burks e va in lunetta per il 104-103 Knicks, sulla pressione difensiva lo stesso Burks rischia di gettare via il pallone e serve Julius Randle in emergenza, che controlla e subisce il fallo tattico di Smart.
Randle non fa meglio di 1 su 2 ai liberi e Boston può giocarsi l’ultimo possesso. E lo fa al meglio, con Jayson Tatum che in isolamento segna un gran canestro dalla media distanza contro Barrett. L’unico “errore” di Tatum è quello di lasciare ancora 1.5 secondi sul cronometro, coach Thibodeau usa il suo ultimo timeout e sulla rimessa di Burks, RJ Barrett va in palleggio, arresto e tiro da tre punti contro le braccia protese di Tatum: il pallone sbatte sul tabellone e va dentro, i Knicks vincono per 108-105.
Per Boston è un’altra beffa, 24 ore dopo quella contro i San Antonio Spurs in cui era stato un layup mancato da Jaylen Brown sulla sirena a condannarli. E una sconfitta che pesa, contro un’avversaria diretta con la quale i Celtics si giocheranno probabilmente un posto ai play-in della Eastern Conference.
Dennis Schroder dalla panchina segna 20 punti in 27 minuti, per Brown ci sono 16 punti con un solo assist in 34 minuti, Robert Williams chiude con ben 7 stoppate e 9 rimbalzi. Dall’altra parte, il buzzer beater di RJ Barrett è appena il quarto tiro a bersaglio della sua partita, per lui alla fine 13 punti con 6 assist. Immanuel Quickley segna 16 punti in 25 minuti, ed è in campo nel finale al posto di un Alec Burks nullo in attacco, la star della serata è però Fournier: 10 su 14 da tre punti, 41 punti e 8 rimbalzi da ex, e al Madison Square Garden, una serata unica.
Dopo la partita, a coach Ime Udoka tocca spiegare il crollo dei suoi Celtics, che hanno sprecato un vantaggio di 20 punti per la quarta volta in stagione finendo per perdere, e che sono 22esimi per punti segnati nel quarto periodo in stagione, e 26esimi per percentuale dal campo e offensive rating. “E’ una carenza di mentalità, di durezza mentale per lo più. E si vede in diverse cose, una palla persa, un brutto tiro, un problema difensivo e troppi rimbalzi concessi, come oggi (…) a volte ci perdiamo in queste cose. Dobbiamo imparare a gestire cronometro e partita, e non agitarci quando magari abbiamo ancora 12 punti di vantaggio. Il quarto quarto è una partita diversa rispetto al primo (…) e non si può giocare sempre allo stesso modo. E noi dobbiamo fare un passo in più per capire queste cose, quali sono le migliori soluzioni che ci servono per evitare di avvitarci in questo modo e dare il via a un effetto valanga“.
Dopo la partita, Jayson Tatum guarda con realismo alla situazione attuale dei suoi Celtics: “Credo che dobbiamo guardare all’insieme, veniamo da anni in cui abbiamo giocato le finali di conference e questo può portare a pensare che sia una cosa normale. Beh non lo è, è una cosa difficile da realizzare (…) vincere le partite in questa lega è difficile“.
I Celtics hanno ora un record di 18-21 e hanno perso 10 delle ultime 15 partite giocate, e sono undicesimi nella Eastern Conference proprio dietro ai New York Knicks (19-20).