I Celtics vedono il traguardo, Brooklyn si avvicina al baratro. Boston espugna con autorità il Barclays Center di New York, con una prestazione che dimostra semmai ce ne fosse ancora bisogno, la bontà del progetto tattico e tecnico dei biancoverdi.
Per l’ennesima volta i Nets, si sciolgono di fronte all’incapacità di opporre resistenza agli avversari: uno spartito meccanico in attacco e una difesa che balla al ritmo delle sgroppate degli ospiti.
In copertina, il mattatore assoluto della serata è stato lo splendido Jayson Tatum, uscito nuovamente vincitore nel confronto con Kevin Durant, apparso piuttosto inerme e confuso per tutta la durata dell’incontro.
Per il numero 0 dei Celtics sono 39 punti con 13 su 29 al tiro, accompagnati da 6 assist, 5 rimbalzi e 6 palle rubate. Una prestazione sontuosa che lo fa entrare di diritto nella storia. Solo Michael Jordan e Rick Barry erano riusciti prima di lui a centrare un simile traguardo.
Ciò che è saltato agli occhi però non sono solamente i numeri da capogiro, ma l’apporto difensivo operato sullo spauracchio numero uno di Brooklyn.
Dall’inizio della serie, Durant fatica a entrare nel vivo poiché schermato continuamente dal lavoro collettivo di Boston e dalla marcatura asfissiante di Tatum.
L’impressione è quella di un giocatore che non riesce a trovare la chiave di volta per liberarsi dalla gabbia costruita da Ime Udoka. Anche in gara tre, l’ex Warriors è stato di fatto annullato: 16 sono i punti siglati, mai così pochi da gara due delle Conference Finals del 2017.
Oltreoceano si ipotizza che nel rendimento scarno, vi sia pure della stanchezza fisica originata dai 38,6 minuti di media giocati nelle ultime 19 partite della stagione regolare, e dai 42,6 medi collezionati nei 4 incontri fin qui disputati tra play-in e playoffs.
Insomma il “caso Durant” è un cruccio che dalle parti di Brooklyn in molti ne avrebbero fatto a meno, per altri invece costruisce la base di nuova era cestistica: quella di Jayson Tatum. Infatti come illustrato da Adam Wells di Bleacher Report, Paul Pierce, iconica stella biancoverde degli anni duemila, si è avventato in una dichiarazione che sfiora i limiti della provocazione.
Per The Truth, la gara 3 avrebbe decretato il sorpasso nelle gerarchie NBA, di Tatum nei confronti di Durant. Seppur innegabile è la qualità sopraffina della giovane stella di Boston, la longevità del fuoriclasse newyorchese rende inaccessibile, almeno per il momento, qualsiasi tipologia di paragone.