Home NBA, National Basketball AssociationNBA News Joel Embiid segna 70 punti contro gli Spurs: “Si, ma niente di serio”

Joel Embiid segna 70 punti contro gli Spurs: “Si, ma niente di serio”

di Riccardo Rivoli
embiid 70 punti

A Joel Embiid non bastava avere più punti che minuti di media in stagione, voleva anche giocare una di quelle partite che si ricordano negli anni a venire. 70 punti con solo una tripla segnata è un dato spaventoso per la NBA di oggi. Questa prestazione è una delle più grandi prove di forza che si siano viste in tempi recenti. Embiid è solamente il nono giocatore nella storia a segnare almeno 70 punti ed è il primo a farlo nella storia dei 76ers, battendo il record di 68 punti di Wilt Chamberlain.

“Ovviamente, Wilt ha realizzato qualunque cosa nella storia di questa Lega e del basket in generale. Quindi stare nella sua stessa conversazione, è molto fico.” queste le parole del camerunense a fine partita. Il suo tabellino di stanotte recita 70 punti, 18 rimbalzi di cui 9 offensivi, 5 assist, 1 rubata, 1 stoppata, 24 su 41 dal campo, soltanto 1 su 2 da tre, 21 su 23 ai tiri liberi, 1 persa, 2 falli e +11 di +/-, tutto in 36 minuti. Numeri di questo tipo non si erano mai visti nella storia della NBA secondo ESPN’s Stats & Information.

“E’ stata semplicemente una grande serata. E’ andata bene. L’ho detto già altre volte, tanti miei compagni sono estremamente altruisti e hanno semplicemente continuato a passarmi la palla e io ho solo concretizzato. L’unica cosa che ho detto loro è di non forzare, di giocare a basket, se sono libero passarmela e se non lo sono fare la scelta giusta.” Il pubblico però non ha capito questa cosa e ha incitato il numero 21 a prendere ogni tiro che gli passava per le mani, tanto che Daniel House Jr è stato fischiato per essersi preso un tiro aperto dall’angolo.

A complimentarsi col centro camerunense sono stati anche i suoi stessi compagni di squadra, tra cui Tyrese Maxey, autore di 18 punti e 8 assist: “E’ fortissimo. Continuo a dire a tutti che non dobbiamo darlo per scontato, Non solo come compagni, non solo come squadra, ma come fan…anche se non sei fan di Philadelphia, se sei semplicemente un amante del basket, non puoi dare Jo per scontato. Ciò che sta facendo è speciale. Non lo sta facendo solo con dei layup o con delle triple. Lo sta facendo con ogni mezzo. Sta mettendo tanti tiri liberi. Sta facendo tanto. E sappiamo che è anche un ancora difensiva. Non prende una singola partita alla leggera in difesa. Quindi lo adoriamo e tutti dovrebbero farlo.”

Embiid è all’unanimità l’MVP di queste prime 42 partite stagionali. E’ un giocatore che non sta molto simpatico al fandom della NBA ed è ricco di detrattori, ma ormai le scuse stanno finendo. 36.1 punti, 11.6 rimbalzi, 5.9 assist di media, terza posizione nella Eastern Conference nonostante l’addio di Harden e in generale il dominio che riesce ad esercitare ogni notte contro ogni squadra non possono essere screditati. Ormai l’unica critica che si legge in giro per il web è quella sulla mole assurda di liberi che tira in ogni partita. Chi scrive questo però non si rende conto che il tiro libero è il tiro più efficiente che esista nel basket, soprattutto quando sei uno che lo segna con l’88.7%. Quindi quando si parla dei tanti liberi, in realtà si sta sottolineando un merito di Embiid e uno dei principali motivi per cui è così immarcabile.

I 70 punti? Non contano nulla se alla fine non si vince, non si va fino in fondo“, ha detto Joel.

E’ interessante notare come questa prestazione sia arrivata proprio contro i San Antonio Spurs di Victor Wembanyama. Embiid ci ha tenuto a presentarsi al futuro volto della NBA nel migliore dei modi, come a volergli dimostrare che deve ancora farne un bel po’ di strada prima di prendersi le chiavi della Lega. Il francese, ispirato dalla prestazione del suo avversario, si è lanciato in una breve riflessione sul ruolo del centro moderno: “Qualche anno fa, il gioco era più delle guardie. Adesso è tornato ai lunghi. Penso abbia senso. Ci sono diversi ragazzi in giro per la Lega che sanno fare un sacco di cose, nonostante siano tanto alti. E’ così che si evolve il gioco. Ora noi ci dobbiamo adattare.”

Embiid é esemplifica perfettamente il discorso di Wemby. Infatti il camerunense in questi anni ha esteso il suo gioco a dismisura ed è diventato un gigante di 213 cm che sa palleggiare, passare la palla benissimo e tirare dalla media distanza con una fiducia devastante. 

Curioso anche che questa prestazione sia arrivata lo stesso giorno in cui KarlAnthony Towns: segna 62 punti con 10 triple: il dominicano, oltre ad essere stato oscurato dalla prestazione ancora più altisonante di Embiid, ha anche perso la partita, per giunta contro gli Charlotte Hornets.

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