Il giorno dopo la condanna a 9 anni di reclusione in Russia per possesso e traffico di stupefacenti di Brittney Griner, il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov apre alla proposta di scambio di detenuti con gli Stati Uniti.
Griner è stata condannata per aver introdotto in Russia lo scorso 17 febbraio meno di 1 grammo di olio di hashish in cartucce ricaricabili per sigaretta elettronica. La Casa Bianca ha definito “ingiusta e inaccettabile” la sentenza e ha chiesto l’immediato rilascio della giocatrice.
Le prime trattative per uno scambio erano partite la scorsa settimana su proposta ufficiale del segretario di Stato USA Antony Blinken, con l’obiettivo di rimpatriare sia Brittney Griner che l’ex Marine Paul Whelan, che Washington ha definito “detenuti ingiustamente” in Russia. Oggi, dopo la condanna della 2 volte campionessa olimpica con Team USA, Mosca è ufficialmente autorizzata dalla legge a trattare uno scambio.
“Siamo pronti a discutere la questione, ma solo nell’ambito del canale di comunicazione concordato dai presidenti Putin e Biden“, così Lavrov da Phnom Pehn in Cambogia, dove si trova per un vertice internazionale dell’East Asia Summit.
La Casa Bianca ha risposto all’apertura di Lavrov, con il portavoce del dipartimento per la sicurezza nazionale John Kirby che ha dichiarato: “La proposta degli USA è una proposta seria“, che Mosca “dovrebbe accettare“.
Seppure senza conferme ufficiali, l’obiettivo della Russia sarebbe quello di ottenere il rimpatrio di Viktor Bout, condannato negli Stati Uniti a 25 anni di carcere per terrorismo. Bout è noto come trafficante d’armi internazionale, il suo nome nella vicenda era emerso per primo dai report delle agenzie di stampa russe. L’ex Marine Paul Whelan è stato condannato nel 2020 a 16 anni di carcere per spionaggio, un processo che Washington ha definito “farsa”.
