Reazione piccata per Bradley Beal degli Washington Wizards alla mancata convocazione all’All-Star Game 2020 di Chicago, che per lui sarebbe stato il terzo in carriera.
Beal non è stato inserito tra le 7 riserve per la Eastern Conference, che assieme agli altri 7 giocatori della Conference rivale ed ai 10 titolari, andranno a comporre il “pool” da cui i due capitani – LeBron James e Giannis Antetokounmpo – pescheranno le due squadre.
La star degli Wizards paga la stagione perdente della sua squadra, ed è uno degli esclusi eccellenti di questo giro di convocazioni assieme a Kyrie Irving (Brooklyn Nets) e Paul George dei Los Angeles Clippers: “Credo sia una piccola mancanza di rispetto, sinceramente sono un po’ arrabbiato“, così Beal dopo la larga vittoria dei suoi Wizards contro gli Charlotte Hornets “Io sono un All-Star, lo so io e lo sa chi di dovere. Vorrà dire che continuerò a spingere e tenterò di portare la mia squadra ai playoffs“.
Lo scorso anno, con gli Wizards in difficoltà e senza John Wall, infortunato, Beal ottenne comunque la sua seconda convocazione consecutiva all’All-Star Game a Charlotte. in questa stagione, con la bocciatura di giovedì, Beal è diventato il giocatore NBA ad avere la media punti più alta (28.7 punti a partita) a non essere convocato all’All-Star Game dai tempi di World B. Free (1978\79).
“E’ frustrante, siamo delusi che un giocatore con delle medie simili, e che quest’estate ha preso la decisione di restare a Washington e tentare di costruire qui una realtà vincente invece di prendere la via più facile, non ci sia“, così l’agente di Bradley Beal, Mark Bartelstein, a ESPN “Eppure, non è riconosciuto come un All-Star solo perché la sua squadra non ha vinto abbastanza (…) non si può tenere conto solo del record, bisogna considerare l’impatto di un giocatore sulle partite. Un messaggio sbagliato da parte degli allenatori (che fanno le selezioni, ndr) per gli atleti: se volete andare all’All-Star Game, andate a giocare in una squadra che vinca abbastanza, perché se la vostra squadra perde non sarete mai All-Star“.
Khris Middleton dei Milwaukee Bucks, dominatori nella Eastern Conference, si è guadagnato la sua seconda convocazione, così come Ben Simmons che raggiungerà Joel Embiid. Il “coriaceo” Kyle Lowry è stato premiato con la sua settima convocazione, dopo aver trascinato assieme a Pascal Siakam (tra i titolari) i suoi Raptors al secondo posto parziale ad Est, anche dopo l’addio in estate di Kawhi Leonard.
Come Beal, anche Devin Booker paga il record perdente dei suoi Phoenix Suns, comunque in lotta per un posto ai playoffs della Western Conference.