Avery Bradley dei Los Angeles Lakers non ha preso parte alla ripresa della stagione NBA al Walt Disney World Resort di Orlando, Florida, per ragioni personali e perché convinto che riprendere a giocare in un clima di pesanti tensioni sociali in America fosse un errore.
Bradley è stato uno dei forfait più importanti a Orlando, assieme a quelli di Trevor Ariza (Blazers), Davis Bertans e soprattutto Bradley Beal degli Washington Wizards, restati fuori allo stesso modo per ragioni personali, e l’x Celtics e Clippers non ha pertanto avuto parte nella cavalcata verso il titolo NBA 2020 dei Lakers.
Avery Bradley avrà comunque il suo anello di campione NBA, fino alla sospensione della stagione a marzo era stato titolare e giocatore importante nelle rotazioni di coach Frank Vogel, e a Orlando i Lakers hanno impiegato alcune partite per trovare tra Alex Caruso e Rajon Rondo una alternativa alla sua assenza.
Bradley e la moglie Ashley hanno preferito durante la lunga pausa aiutare concretamente la WNBA, che al pari dei colleghi uomini ha ripreso e portato a termine la sua stagione in Florida a Bradenton alla IMG Sports Academy, donando oltre 30mila dollari di forniture per la “bolla” che ha ospitato per oltre due mesi le atlete.
Come raccontato a Forbes, Bradley ha raccolto le richieste delle giocatrici che al loro arrivo a Bradenton avevano denunciato ritardi e disservizi nell’organizzazione del campus dove avrebbero soggiornato, ed ascoltato le richieste soprattutto delle giocatrici e madri che erano arrivate a Bradenton con i figli. “Volevo che potessero concentrarsi esclusivamente sul basket, senza la preoccupazione per i figli“, spiega il giocatore dei Lakers.
Grazie anche alla donazione di Bradley la WNBA ha potuto organizzare al meglio l’accoglienza per i figli delle giocatrici a Bradenton, organizzando spazi ricreativi. “Abbiamo pensato soprattutto alle madri, ed alle loro necessitò di base. Le giocatrici WNBA sono un esempio, possiamo imparare tanto da loro (…) volevo solo far sapere loro che ho a cuore la loro causa, che siamo qui tutti per aiutarci l’un l’altro“.
Le Seattle Storm di Sue Bird e Breanna Stewart hanno battuto in finale per 3-0 le Las Vegas Aces per il titolo WNBA 2020, Stewart è stata nominata MVP delle Finals.