La NBA ha reso noto alle 30 squadre della lega, il complesso protocollo sanitario che governerà sull’atipico week-end per l’All-Star Game 2021. In concordanza con l’emergenza in atto e ciò che ne deriva, il programma prevede lo svolgimento di ogni attività nell’arco di una giornata. Domenica 7 marzo, alla State Farm Arena di Atlanta, si sfideranno le squadre che verranno create dai capitani. Questi, decretati alla chiusura delle votazioni, parteciperanno al All-Star Draft Show il 4 marzo. Un format, inaugurato recentemente, che ha riscontrato notevole interesse.
In avvicinamento all’inizio di stagione, la NBA ha previsto una pausa tra il 5 ed il 10 marzo. In questo modo, l’organizzazione del calendario è stata divisa in due parti. Ed in accordo con l’Associazione Giocatori, è stata concordata la programmazione dell’All-Star Game 2021. Come riportato da Shams Charania di The Athletic, all’interno dell’evento saranno inclusi anche lo Skills Challenge, il Three Point Contest e lo Slam Dunk Contest. I primi due si svolgeranno precedentemente alla palla a due della partita, mentre la gara delle schiacciate si terrà nel corso dell’intervallo.
Le prese di posizione contro l’All-Star Game 2021
In seguito all’ufficialità riguardo la conferma tenuta dell’All-Star Game 2021, varie prese di posizione sono occorse da parte delle figure più istituzionali tra i giocatori. Uno “schiaffo in faccia” lo ha definito LeBron James. A ciò ha mostrato pieno allineamento di pensiero Giannis Antetokounmpo. Mentre Kawhi Leonard ha evidenziato come la scelta sia fondata solamente su fattori economici in termini di indotti a favore della lega. La complicata convivenza con la pandemia ha portato i giocatori a manifestare il proprio disaccordo. Questo riguardante un periodo della stagione nel quale in tanti avrebbero preferito sfruttare il proprio tempo per riposare. A fronte di un fitto calendario e di continui impegni in termini di rispetto del dirompente pacchetto di normative sanitarie. Ad ogni modo, è innegabile come la lega stia cercando di minimizzare il rischio di contagio in ogni situazione all’interno del caotico svolgimento di una stagione regolare.
Nelle ultime settimane, l’ulteriore irrigidimento dei protocolli sanitari ha avuto un positivo riscontro nel numero di giocatori contagiati. Mai assestatosi oltre l’uno. Seppure è notizia di ieri il rinvio della gara tra Detroit Pistons e San Antonio Spurs a causa di un test positivo nell’organizzazione texana. Ad oggi sono 25 le gare che dovranno essere recuperate. Per il momento, la NBA mostra totale fiducia nella predisposizione degli approvati protocolli sanitari. Di conseguenza ha deciso di mantenerli intatti anche per i due giorni in cui l’All-Star Game 2021 sarà protagonista. Ed in generale, anche per la breve pausa di cinque giorni che precede la seconda parte di stagione. Inoltre, la giornata di oggi sarà l’ultima a disposizione dei fan per votare i propri titolari per le rispettive Conference.
Le strette regole previste per i giocatori
L’ultima giornata che precede l’All-Star Game 2021 è prevista per il 4 marzo. In seguito, tutti i giocatori partecipanti all’evento dovranno raggiungere Atlanta entro sabato 6 marzo. Come riportato da ESPN, la NBA fornirà il mezzo di trasporto con il quale privatamente ogni atleta viaggerà tanto all’andata quanto al ritorno. Ad ognuno sarà permesso di invitare un ristretto numero di parenti ed amici, i quali dovranno conformarsi allo stesso quotidiano regime di test. Nel periodo di soggiorno ad Atlanta, chiunque dovrà in via esclusiva rimanere presso il proprio hotel o alla State Farm Arena. Oltre a ciò, per coloro che non parteciperanno all’evento, la NBA ha vietato viaggi internazionali. È permesso muoversi all’interno dello Stato, pur riportando ogni giorno un test negativo ed evitando luoghi pubblici con un numero di persone superiore a 15. La NBA intende tenere sotto osservazione una possibile involuzione riguardante il contagio.
Questa massima precauzione deriva da un registrato aumento di diffusione del virus in seguito ad una pausa stagionale. Ogni giocatore dovrà unirsi alla propria squadra almeno due giorni prima della partita in programma dopo il 10 marzo. In questo frangente, il numero di test a cui verranno sottoposti i giocatori raggiungerà il massimo di tre. Una tale condensazione di regole così stringenti sono ormai prassi nella NBA di oggi. Un evento come l’All-Star Game 2021 parrebbe straordinario nell’ordinario corso degli eventi, e ciò non è in alcun modo questo presente. Ma non va sottostimata la responsabilità che i giocatori sono consapevoli di avere nei confronti di persone che hanno visto la propria vita alterarsi profondamente. Perciò, per quanto sussista meno coinvolgimento emotivo, è doveroso pensare che l’impegno verrà onorato.