Ben Simmons si è confrontato con i vertici della squadra e i suoi compagni, come anticipato ieri, e ha riferito ai Philadelphia 76ers di “non essere ancora mentalmente pronto” a rientrare in campo, e ha chiesto tempo per lavorare anche dal punto di vista fisico.
Simmons ha quindi svolto del lavoro con i preparatori dei Sixers, e non giocherà stanotte contro i Brooklyn Nets. I prossimi passi, Ben Simmons li compirà di comune accordo con la squadra e lo staff atletico, giorno per giorno. Appare però scontato che, a meno di novità a breve sul mercato, il giocatore australiano sarà costretto prima o poi, anche se controvoglia, a tornare in campo con la maglia dei 76ers.
Nella giornata di giovedì, il presidente della squadra Daryl Morey aveva invitato i tifosi dei 76ers e indirettamente anche Simmons ad avere “pazienza”, e ribadito che non intende accettare qualsiasi offerta per un 3 volte All-Star come l’australiano. Guardando al mercato, la situazione di stallo tra Simmons e i Sixers potrebbe durare almeno fino a metà dicembre, quando buona parte dei giocatori che hanno firmato in estate un nuovo contratto da free agent torneranno eleggibili per una trade, dato questo che espanderà le possibilità di uno scambio per le squadre interessate.
In questo momento Simmons non vuole ritornare in campo e si è presentato a Philadelphia per aggregarsi al gruppo solo per evitare ulteriori multe. Il rimetterlo in campo vorrà essere probabilmente anche una “vittoria morale” dei Sixers, che hanno tenuto duro dalla loro parte alle pressioni dell’agente Rich Paul, CEO di Klutch Sports e che cura gli interessi di Ben Simmons. Un Simmons che dovrà provare almeno a convincersi a rimettere piede in campo, e con costrutto per salvare almeno le apparenze, prima o poi in stagione in attesa di una trade, che resta per lui l’obiettivo primario.