Nonostante siamo nel mezzo di una pandemia, le voci di mercato NBA non si fermano e il nome di Bradley Beal è uno dei più discussi al momento. La scorsa settimana, il New York Daily News ha riportato in un articolo che i Brooklyn Nets stanno valutando la possibilità di puntare alla guardia 26enne degli Washington Wizards.
La stella della franchigia del Distretto, a Jackie McMullan di ESPN ha detto di sentirsi lusingato da queste voci. Questo perché l’interessamento di diverse franchigie dimostra quanto il suo gioco e il suo talento siano apprezzati nella lega.
Non è la prima volta che sento questo tipo di discorsi su di me e io li ritengo molto lusinghieri. Li vedo come un segno di rispetto, come una dimostrazione che fino ad ora ho fatto cose buone e che gli altri ragazzi vogliono giocare con me. È una sensazione incredibile quando senti che Kyrie e KD ti vogliono in squadra, è fantastico. Allo stesso tempo, però, non sai come ti troveresti in una nuova squadra e se sarebbe facile ambientarsi. Io a Washington ho messo le radici. Mi sono completamento dedicato a questa città e a questa comunità. Adoro stare qui e sarebbe bello vincere qualcosa con questa squadra invece di cambiare team. Ma sarei ingenuo e falso a dire che non penso al trasferimento quando nascono queste voci
Bradley Beal come Davis, Leonard e Paul, oppure fedele a Washington?
In questi anni molte stelle, dopo esser diventate volti di una franchigia o aver giurato amore eterno, hanno poi scelto di firmare per un’altra squadra o pressato il front office per una trade.
Dai più recenti casi di Walker-Hornets o Davis-Pelicans a quelli di qualche stagione fa come Leonard-Spurs o George-Pacers. Chissà se Beal sarà il prossimo “Il mio più grande desiderio in questo momento è quello di voler tornare a giocare di nuovo con John (Wall, ndr). Voglio vederlo tornare al livello di prima dell’infortunio e so dove può arrivare. Io posso dare una mano a Wall per tornare nuovamente come prima, soprattutto visto il mio miglioramento in questo suo periodo di stop“.
John Wall non gioca una partita NBA dal dicembre 2018 a causa di una serie di interventi chirurgici tra cui uno al tendine di Achille. Beal ha detto anche che Wall era tornato ad allenarsi in gruppo poco prima della pausa imposta dalla pandemia, “John era riuscito a tornare ad allenarsi sul serio qualche giorno prima della pausa. Aveva finalmente smesso di allenarsi da solo sul tapis roulant e faceva qualche esercizio con squadra, anzi addirittura schiacciava. Quando ho visto che si era ripreso ho pensato: ‘Wow! È tornato Wall, ora cambia la musica. I pochi allenamenti fatti insieme con gli altri ragazzi avevano fatto cambiare visione del futuro a tutto il team“.
Bradley Beal to Jackie MacMullan: “It would feel great to know I could grind out winning here instead of jumping to another team. But I'd be naive to say that I don't think about it when these stories come up.”
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— Fred Katz (@FredKatz) May 29, 2020
Wizards, Bradley Beal predica nel deserto, il rientro di Wall ultima arma per trattenerlo
Sono due stagioni che il “povero” Beal, da quando Wall si è infortunato, gioca con un contorno assolutamente insufficiente per andare ai playoffs in una Eastern Conferecne non proprio irresistibile.
La dimostrazione più lampante la si ha avuta quest’inverno quando l’ex Florida Gatores ha realizzato due prestazioni da oltre 50 punti consecutive, ma perdendole entrambe. I 53 punti del 23 febbraio contro i Chicago Bulls e i 55 punti della notte successiva contro i Milwaukee Bucks sono buoni solo per le statistiche e per evidenziare la pochezza del contorno del team di Washington.
I cattivi risultati di squadra sono costati a Beal un posto all’All-Star Game di febbraio e l’omissione dai primi tre team All-NBA lo scorso giugno. La speranza dei tifosi, della società e probabilmente di Beal stesso è che il rientro di John Wall possa dare nuova verve a una squadra che sta finendo nel limbo.