Home NBA, National Basketball AssociationNBA Teams We The North #9: Tutti ai nastri di partenza

We The North #9: Tutti ai nastri di partenza

di Paolo Sinacore
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Kyle Lowry resta il vero trascinatore dei Raptors, leader indiscusso della squadra.

L’esordio davanti al pubblico amico dell’Air Canada Centre è a un passo. Mancano ormai pochi giorni per vedere all’opera la prima versione dei Toronto Raptors 2016/17, nello specifico contro i Detroit Pistons di Stan Van Gundy.
La concorrenza si è rinforzata, eppure le aspettative sono sempre più alte: questo è il dolce prezzo da pagare dopo aver raggiunto la storica finale di conference nella passata stagione.
Sicuro è che, come ogni anno, si ricomincia da zero, e tutto il rispetto guadagnato nell’ultimo triennio va riconquistato sul parquet.
Di buono c’è che sono appunto 3 anni che i Raptors iniziano la stagione con un carico di responsabilità sempre maggiore, e fino ad oggi l’approccio giusto non è mai mancato: diverso il discorso per quanto riguarda il rendimento (spesso traumatico) nei playoffs, ma facendo fede alla filosofia di vita ‘un passo alla volta’, è bene rinviare ogni discorso del genere verosimilmente alla primavera del 2017.
Per adesso le indicazioni di questa preseason, grazie alle certezze acquisite nel tempo, sono abbastanza chiare:

BACKCOURT:
Kyle Lowry e DeMar DeRozan sono il play e la guardia titolari, i due all star, i due amiconi, i due che iniziano e finiscono le partite, i due che si prendono i tiri decisivi. Punto e a capo.
Dietro questa coppia inossidabile, la pedina fondamentale è senza ombra di dubbio Cory Joseph: una garanzia in uscita dalla panchina, arcigno in difesa, capace di ottimi exploit offensivi con movimenti in penetrazione che ricordano (lontanamente, ci mancherebbe altro) quelli del suo mentore, tale Tony Parker.
Norman Powell è solo al 2° anno, ma dopo il finale esaltante della scorsa stagione gli occhi saranno tutti puntati su di lui: ha ottime percentuali dall’arco, ma è vicino al ferro che si distingue per la sua esplosività.
Anche Delon Wright è un sophomore (scelto al 1° giro, tra le altre cose) ma non ha mai impressionato come Powell, strappando gran parte del suo minutaggio nel garbage time. Nelle intenzioni iniziali di Dwayne Casey potrebbe rivelarsi utile per far rifiatare Lowry.

FROUNTCORT:
DeMarre Carroll è all’apice della sua maturità cestistica, e anche nel suo travagliato 2016 – costellato di infortuni – si è rivelato l’upgrade che i Raptors cercavano nello spot di ala piccola.
Terrence Ross è invece il jolly per definizione: pur avendo raggiunto una notevole affidabilità come spot up shooter, da lui ci si aspetta sempre che sappia uscire dagli schemi e prendere in mano la squadra, di tanto in tanto. Dovrebbe alternarsi con Carroll a seconda delle esigenze del momento.
Nel ruolo di 4 Casey darà probabilmente fiducia al neoacquisto Jared Sullinger, che si alternerà con l’esperto Patrick Patterson, vero uomo tuttofare del coach, utile per aprire il campo vista la sua pericolosità da oltre l’arco.
Sotto canestro sarà sempre più il regno di Jonas Valanciunas, reduce da un’orribile olimpiade, ma sul quale tutta l’organizzazione ripone grandi speranze. Un suo ulteriore salto di qualità sarebbe forse la chiave per competere ancora ad altissimi livelli a Est.
Al suo fianco non ci sarà più Bismack Biyombo, ma i rookie Jakob Poeltl e Pascal Siakam, 2 prospetti interessanti a cui non mancheranno le occasioni per crescere nel corso dell’anno.

A margine delle rotazioni Bruno Caboclo, Drew CrawfordJarrod Uthoff, Fred VanVLeet (ottima preseason per l’undrafted da Wichita State), e Lucas Nogueira, con questi ultimi due maggiori indiziati a racimolare minuti già nelle prime settimane.

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