Come ogni anno da almeno 3-4 stagioni a questa parte, alla fine della stagione per i San Antonio Spurs e coach Gregg Popovich torna la solita domanda: sarà stata l’ultima per coach Pop?
Domanda che è arrivata puntuale dopo l’eliminazione ai play-in degli Spurs per mano dei New Orleans Pelicans, play-in in cui San Antonio è rientrata finendo forte la stagione regolare nonostante l’assenza di Dejounte Murray, e approfittando del suicidio sportivo dei Los Angeles Lakers.
“Una domanda inappropriata da fare ora“, ovvero a caldo dopo l’eliminazione, così ha risposto Gregg Popovich ai reporter che gli chiedevano del suo futuro in panchina con gli Spurs. Quest’anno coach Pop è riuscito, come l’anno scorso, a portare dei San Antonio Spurs in rifondazione comunque alle porte dei playoffs, tutta esperienza di post-season (o anticamera di) per giocatori come Murray, Keldon Johnson, Jakob Poeltl e Devin Vassell che oggi sono l’ossatura del roster.
In questa stagione Popovich è anche diventato “solo” l’allenatore più vincente della storia della NBA per partite vinte in carriera in regular season, superando il venerabile Don Nelson con 1336 wins.
La stagione 2021\22 sarà però la seconda di fila in cui gli Spurs hanno alla fine mancato i playoffs, dopo 22 apparizioni consecutive. Come suo stile, coach Popovich non darà indicazione alcuna delle sue intenzioni se non nei tempi e modi da lui dettati, Pop resta in ogni caso anche il presidente della franchigia e non è chiaro se a un suo eventuale passo indietro dalla panchina coinciderà anche l’addio definitivo, o un ruolo “alla Pat Riley” in ufficio. Nel frattempo, una delle candidate storiche a succedergli in panchina, Becky Hammon, saluta gli Spurs per diventare la nuova head coach delle Las Vegas Aces nella WNBA: “E’ stata fantastica, le auguro tutto il bene possibile e già mi manca“.