Anche Gregg Popovich ha assistito alla Michelob Ultra Arena alla vittoria delle Las Vegas Aces in gara 2 delle finali WNBA, contro le Connecticut Sun.
Le Aces, allenate da quest’anno da colei che è stata per 7 anni assistant coach di Popovich a San Antonio, Becky Hammon, sono ora a una sola vittoria dal primo titolo WNBA della loro storia. Se titolo sarà, per Hammon sarà centro al primo colpo, l’ex giocatrice delle New York Liberty e campionessa olimpica è già stata nominata Head Coach of the Year per la stagione WNBA 2022.
Popovich ha fatto visita allo spogliatoio delle Aces dopo la vittoria per 85-71 in gara 2 per complimentarsi con la squadra, e per un saluto con la ex collega agli Spurs. “Non avete certo bisogno di me, ma vedervi giocare è stato grandioso. Il modo in cui giocate, fisico, e l’esecuzione, è bello da vedere“.
Un riferimento indiretto alla “beatiful basketball” con cui gli Spurs batterono i Miami Heat alle NBA Finals 2014? Hammon non faceva parte allora dello staff di Popovich, sarebbe arrivata dal 2015, ma è impossibile vedendo giocare le Las Vegas Aces non riconoscere i tratti distintivi del sistema Spurs, soprattutto in attacco.
Las Vegas, sotto coach Hammon, è stata prima per punti segnati a partita in stagione, le Aces hanno mostrato uno stile di gioco ad alto ritmo, prime per pace in regular season, e predicato sui ribaltamenti di lato e le decisioni rapide, capisaldi della motion offense di targa Spurs per tanti anni. A’ja Wilson, 2 volte MVP, sta impersonando alla grande il miglior Tim Duncan, e per proseguire col parallelismo, come non paragonare Chelsea Gray e Kelsey Plum a Tony Parker e Manu Ginobili?
Chissà se dopo aver visto all’opera le Las Vegas Aces in questa stagione, le squadre NBA che in passato avevano considerato Becky Hammon come possibile head coach avranno avuto dei ripensamenti? Nel 2021, Hammon ebbe dei colloqui estesi con i Portland Trail Blazers che poi scelsero Chauncey Billups, durante la stagione WNBA l’ex Spurs aveva raccontato che anche altre squadre si erano fatte avanti per un posto da assistant coach (Sacramento e OKC Thunder ad esempio), ma la coach aveva scelto Las Vegas, il contratto più ricco mai offerto a un allenatore – uomo o donna – WNBA, e il progetto vincente voluto da Mark Davis. Sotto la sua guida, Kelsey Plum è diventata All-Star e prossimamente All-WNBA, Chelsea Gray è diventata la risposta femminile al Chauncey Billups – manco a dirlo – giocatore con i suoi tiri decisivi, e A’ja Wilson ha lanciato la sua carriera che potrebbe portarla a essere ricordata alla fine come una delle più grandi di sempre.
Niente male per il primo anno. In attesa di gara 3 a Connecticut.
“Il talento che c’è in questo gruppo è il motivo per cui ho accettato il posto qui“, così Hammon dopo gara 2 “So che qui possiamo costruire una cultura di basket nel modo giusto (the right way, altro mantra di coach Pop e prima ancora di Larry Brown, ndr) e metterci nelle condizioni di vincere. Ma ancora non abbiamo vinto nulla, abbiamo solo fatto quello che dovevamo, ovvero difendere il fattore campo. Io? Sono abituata alle persone che non mi scelgono, io resto solo me stessa“.