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NBA, Blazers KO anche a Philadelphia, Lillard: “Proverò il mio carattere”

di Michele Gibin
damian lillard

Damian Lillard sta attraversando il peggior shooting slump della sua carriera, dopo 7 partite giocate la star dei Portland Trail Blazers viaggia ad appena 18.3 punti di media, minimo in carriera, e con il 34% al tiro.

Mai visto, in sostanza, un Dame così a Portland, e i Blazers hanno lasciato a Philadelphia una partita che erano obbligati a vincere, con i 76ers senza Joel Embiid, a riposo per un ginocchio dolorante, Tobias Harris (protocollo Covid), Ben Simmons e dopo metà gara anche senza Danny Green.

113-103 il risultato della partita al Wells Fargo Center, con Andre Drummond a dominare sotto canestro contro Jusuf Nurkic, e con Damian Lillard che chiude con 20 punti e 7 su 20 al tiro e tenta disperatamente di trovare la retina con continuità. Non ci riuscirà. Portland ci mette infine molto del suo con una prova difensiva troppo simile a quelle mostrate lo scorso anno, quando i Trail Blazers furono la seconda peggior difesa del campionato.

Senza Embiid e Harris, i Sixers tirano con il 51.8%. Drummond chiude con 14 punti, 15 rimbalzi, 7 assist e 5 recuperi, Seth Curry segna 27 punti e l’ex Utah Jazz Georges Niang ne mette 21 dalla panchina, Philadelphia chiude con 34 assist di squadra.

Portland è la solita. Isolamenti per CJ McCollum, pick and roll centrale dopo pick and roll centrale per Lillard, poca circolazione di palla e tanti tiri da tre punti contestati. Un copione che in Oregon ha smesso di funzionare almeno due anni, e su cui la squadra continua a insistere comunque, forse per mancanza di alternative.

I Blazers hanno lasciato sul campo due partite “vincibili”, contro Hornets e 76ers, e le percentuali da incubo di Lillard hanno pesato. “Ma io vedo tutte le difficoltà come una nuova possibilità per mostrare il mio carattere Quando le cose vanno bene tutti ti fanno i complimenti, si parla di te sui social quando ne metti 50, 60… Ma si capisce molto di più di te quando le cose vanno male, i tifosi si chiedono il perché, e tutti hanno la loro opinione a riguardo. Per me, le persone vere si vedono quando continuano a spingere e trovano un modo per finire comunque il lavoro“.

Personalmente, è una situazione che amo, perché quando tornerò a segnare come in passato le persone si ricorderanno di quando c’erano delle difficoltà e non mi sono tirato indietro. Qualcosa che ti porterà ancora più rispetto, vedere come hai saputo gestire gli errori e i fallimenti. Per cui, accetto queste difficoltà, non mi piacciono e non è divertente, sono frustato adesso ma è una sfida per me, e so che ne uscirò vincitore ancora una volta“.

Philadelphia canta “We want Dame!”

Il pubblico del Wells Fargo Center ha salutato Lillard in occasione del suo primo viaggio in lunetta con il coro “We Want Dame!“. “Io sono e resto un giocatore dei Trail Blazers, i cori? Li ho sentiti, anche quando hanno annunciato i quintetti, ho sorriso, mi fa piacere essere apprezzato ma io resto con entrambi i piedi a Portland“.

A Philadelphia vogliono Lillard? Beh, anche noi lo vogliamo qui“, così coach Chauncey Billups.

Billups che dopo la partita ha criticato l’atteggiamento difensivo della squadra: “Ci siamo scambiati canestri su canestri, ci siamo lamentati con gli arbitri, me compreso. Volevamo uscire forte nel secondo tempo e non lo abbiamo fatto, come la sera prima contro Charlotte. E difensivamente non ne avevamo, sempre un passo indietro. D’accordo il back to back, ma c’era comunque una partita da giocare. La difesa è l’aspetto che mi preme maggiormente, oggi abbiamo lasciato passare gli attaccanti, concesso tiri da tre punti. Questo mi preoccupa, non le percentuali di Dame“.

Damian Lillard sta comunque viaggiando a 8.4 assist di media, massimo in carriera, e dopo la gara ha escluso problemi fisici: “Non ci sono scuse, sono pronto per giocare. Semplicemente la palla non va dentro, e alla squadra serve che io faccia canestro“.

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