Una delle immagini più ricorrenti, quando si parla di Carmelo Anthony, è sicuramente la sua esultanza che succede ad ogni suo canestro realizzato. Le movenze, denominate “3 to the Dome”, ormai sono ben note: tre dita tese con le quali Melo tocca la sua testa lateralmente.
Sembrerebbe, però, che l’idea originaria su questa mossa non fosse propriamente dell’ex giocatore dei Nuggets, ma di un altra leggenda dei Portland Trail Blazers, ossia Rasheed Wallace.
Carmelo Anthony e la “querelle” con Rasheed Wallace
Nello specifico, stando a quanto riportato da Yahoo Sports, Shumpert avrebbe riportato tale aneddoto in un’intervista rilasciata a Shams Charania. L’ex giocatore dei Cleveland Cavaliers, in particolare, si riferiva al periodo in cui Anthony e Wallace erano compagni di squadra nella franchigia della Grande Mela, ossia il 2012. “La gente non sa che Melo, quando colpisce la testa con le tre dita, ha copiato Sheed [Wallace,ndr]. Lui faceva sempre così, almeno fino al suo infortunio. Ci divertivamo molto nel vederlo quando lo faceva…e Anthony ha deciso di percorrere le sue orme”.
Il già citato “3 to the Dome”, dunque, non è tutta farina del sacco dell’ex giocatore degli Oklahoma City Thunder. Quest’ultimo ha infatti raccolto l’eredità di una leggenda, tramandandolo a sua volta e permettendone il suo apprezzamento in gran parte del mondo, come anche ammesso da Shumpert.
I bambini piccoli lo imitano, ovunque essi si trovano. E’ diventato un gesto quasi globale, quasi tutti quelli che giocano a basket lo fanno.
In conclusione, ora che è stato rivelato questo “segreto di Fatima” del mondo della pallacanestro, Anthony potrebbe anche osare di più: riportare sui parquet della NBA il celeberrimo “Ball don’t lie”.
Melo 3 to the dome is a classic celebration ??? pic.twitter.com/pkFl46aZ8s
— NBA Central (@TheNBACentral) November 22, 2019