I Phoenix Suns hanno dei difetti che probabilmente non li rendono dei favoriti per il titolo NBA neppure dopo aver eliminato per 4-1 ciò che resta degli LA Clippers, ma hanno anche Devin Booker e Kevin Durant.
Due superstar che in campo si attaccano come due pezzi di lego, perfettamente complementari ed entrambi abbastanza altruisti da non pestarsi i piedi e soprattutto non capire quando è il turno di uno dei due, e che quindi necessita di spazio. Contro i Clippers in gara 5, Booker li ha sistemati e Duranti li ha finiti, quando con una resistenza a oltranza Norman Powell e compagni erano rientrati a un possesso di distanza dal -19.
Devin Booker ha segnato 47 punti con 19 su 27 dal campo, immarcabile per la difesa dei Clippers senza Kawhi Leonard e Paul George, e ci ha aggiunto 10 assist. Kevin Durant di punti ne ha messi 31 con 10 su 19 dal campo, Phoenix ha tirato con il 54.3% e 21 su 24 ai tiri liberi. La sola presenza di DBook e KD apre il campo per Chris Paul, più che mai bisognoso a 37 anni suonati di spazi più larghi, e per Deandre Ayton che sta ripagando con punti e rimbalzi in quantità.
Il resto del roster è poca cosa, Landry Shamet, Torrey Craig, Bismack Biyombo e Damion Lee sono giocatori con grandi limiti soprattutto ai playoffs ma è il prezzo da pagare per avere Kevin Durant. In gara 5 non c’è stato grande bisogno del supporting cast, è però rientrato Cam Payne che è un giocatore di livello leggermente superiore a quelli sopra citati, avrà il suo spazio nel prosieguo dei playoffs.
I 136 punti segnati e un terzo quarto da 50 punti sono la faccia bella della medaglia di Phoenix. I 130 punti subiti da dei Clippers senza star e con un Russell Westbrook da 3 su 18 dal campo, e capaci comunque di rimontare fuori casa, la faccia brutta.
Per il momento l’attacco atomico guidato da Booker e Durant è bastato. “E’ stata un’esperienza spirituale vedere Devin giocare oggi“, così KD “il suo impatto e la sua presenza significano troppo per noi, è incredibile anche solo farne parte. Io non grido di sorpresa molto in campo, ancor meno di quando ero più giovane, ma oggi si sentiva l’energia e tutti all’arena la percepivano, ci siamo nutriti della sua aggressività in campo“.
Booker ha chiuso con 8 su 11 al tiro dentro l’area, e con 4 su 7 da tre punti con anche 8 rimbalzi, lui e Durant hanno segnato un totale di 328 punti in 5 partite ai playoffs, qualcosa riuscito l’ultima volta solo a Shaquille O’Neal e Kobe Bryant ai Lakers nel 2003.
La partnership Booker-Durant era iniziata ufficiosamente con Team USA a Tokyo 2021, quando è difficile – col senno di poi – non pensare che KD avesse individuato i Suns come personale “exit strategy” dai Brooklyn Nets in caso di malaparata (prevedibile, peraltro). 16 mesi dopo è diventata realtà. “E’ difficile da descrivere“, così Devin Booker “Ho seguito Durant per un sacco di tempo anche prima che diventassimo amici e compagni. Stare qui seduto con lui oggi sembra quasi surreale, ci forgiamo a vicenda“.