Home NBA, National Basketball AssociationNBA Passion App Quattro chiacchiere con Rossman-Reich e Zach Palmer dell’Orlando Magic Daily

Quattro chiacchiere con Rossman-Reich e Zach Palmer dell’Orlando Magic Daily

di Jacopo Martini
Orlando Magic

A Orlando l’avvio di stagione è stato alquanto deludente, infatti, nonostante il record sia di 6 vittorie ed 8 sconfitte, i Magic stanno faticando moltissimo, soprattutto dal punto di vista del gioco: l’attacco è spesso stagnante e la palla si muove poco: nella vittoria contro i Mavs, nel solo primo tempo ci sono stati 13 possessi in cui è stato effettuato un solo passaggio o addirittura nessuno. C’è da dire, però, che la difesa sta piano piano migliorando, infatti nell’ultima settimana Orlando è stata la squadra che ha concesso agli avversari la minor percentuale di tiri segnati dal campo. Ma quali sono i problemi di Orlando in questo inizio di stagione? Per rispondere a questa ed altre domande, abbiamo raggiunto Philip Rossman-Reich e Zach Palmer, rispettivamente caporedattore e giornalista di orlandomagicdaily.com. Ecco cosa ci hanno detto sui Magic, Ibaka, Hezonja, fino ad arrivare a… Gallinari.

Qual è stato il problema più grande per i Magic finora? La squadra gioca con poca intensità e sembra quasi “stanca”. Potrebbe essere dovuto ad una scarsa condizione atletica?

Philip Rossman-Reich: No, penso che la squadra sia arrivata in una buona condizione atletica all’inizio della stagione. Per quello che so, i giocatori lavorano sempre molto duramente. Penso che la causa principale di questo inizio con così tanti alti e bassi siano i grandi cambiamenti a cui è andato incontro il roster quest’estate. Tutta la squadra si sta adattando a un sacco di novità. Mi aspettavo delle difficoltà iniziali.
Detto questo, mi pare anche chiaro che il roster è composto da ottimi giocatori presi individualmente, ma che messi insieme non si amalgamano al meglio. La squadra manca palesemente di range di tiro, e ciò ovviamente inficia il “floor spacing”, intasando gli spazi e quindi rendendo la fase offensiva più lenta e macchinosa.
Ora si sta ancora cercando di capire come i diversi giocatori possano rendere insieme al meglio, conoscendosi anche di più tra di loro. È in questo che si stanno avendo le maggiori difficoltà.

Zach Palmer: Penso che il più grande problema sia la mancanza di intensità che hai menzionato. Vedi, gli schemi offensivi sono terribili, questo è vero, ma stiamo parlando di cose che sono più difficili da tenere sotto controllo. L’intensità con cui giochi la puoi tenere interamente sotto il tuo controllo, e i Magic in questo non si stanno impegnando. Vedi una palla persa che rotola lentamente fuori dal campo, giocatori che rifiutano di dare aiuti, o che non marcano nessuno quando difendono in transizione. Non penso sia dovuto alla condizione fisica. Sembra semplicemente che la squadra sia “apatica”.

Nonostante le statistiche siano buone, Serge Ibaka è il giocatore che finora ha forse deluso di più. Sta intasando molto il gioco in attacco, fermando spesso il giro-palla, e sembra per di più che non si fidi per niente dei suoi nuovi compagni di squadra. In più, sembra anche molto disattento durante le partite, soprattutto in difesa e a rimbalzo. Cosa ne pensate? E chi è il giocatore che finora vi ha sorpreso di più?

Philip: Si, Ibaka non sta giocando bene. Ha fatto qualche passo indietro in fase difensiva e non sta gestendo al meglio il fatto di avere un ruolo importante anche in attacco. Sicuramente sulla carta può essere quel tipo di giocatore ottimo sia in attacco sia in difesa, come ha mostrato contro OKC, ma è l’intensità che sta mancando fino ad ora. Infatti è lui ad avermi deluso di più per ora.
Pensavo che con un ruolo più importante in attacco potesse anche tornare all’intensità difensiva cui ci eravamo abituati qualche anno fa: mi vengono in mente, ad esempio, le Finals del 2012. Purtroppo non è ancora successo.  Ci sono, comunque, buoni segnali dalle ultime partite. Ho paura, però, che non sia in grado di fare più di un piccolo salto in avanti rispetto al giocatore che era l’anno scorso.
Invece, è Biyombo ad avermi sorpreso di più. Mi aspettavo, ovviamente, che sarebbe stato molto forte in difesa, ma la sua energia è davvero contagiosa. Sta anche dimostrando che è migliorato un pochino in attacco, non creandosi tiri o simili, ma finalizzando meglio di quello che pensavo.

Zach: Direi che Fournier per ora mi ha deluso di più. L’anno scorso sembrava un’ottima alternativa a Oladipo, soprattutto per giocare il pick n’roll. Invece non sta mostrando nulla di tutto ciò: sta faticando molto a segnare i tiri dalla media e sta passando la palla come peggio non ha mai fatto in tutta la sua carriera. Spero che riesca però a risolvere questo problema perché i Magic hanno bisogno di un po’ di playmaking sul perimetro.
Dall’altro lato, anche io devo dire che Biyombo mi ha sorpreso molto: so che è pagato un sacco di soldi e le sue mani sembrano fatte di legno, ma per come sta difendendo, prendendo i rimbalzi e per l’intensità che ci sta mettendo mi sta davvero sorprendendo. Biz è l’unico giocatore di cui non mi sono ancora lamentato.

Frank Vogel sta faticando parecchio a capire come far giocare la squadra. Sappiamo che la fase offensiva non è mai stata il suo marchio di fabbrica, ma anche la difesa non sta girando al meglio delle sue possibilità. Era sopravvalutato ad Indiana? O forse il problema è con il roster: pensate che abbia bisogno di qualche aggiustamento?

Philip: Vogel ha beneficiato molto della presenza di veterani (Watson, Augustin, Rudez) in questo inizio di stagione: i suoi schemi difensivi sono fatti apposta per loro. Il problema è che il resto della squadra deve ancora entrare dentro ai vari meccanismi difensivi.
Poi, Orlando ha degli ottimi difensori in squadra, e questi meccanismi che ho citato prima stanno iniziando a funzionare: ci sono stati dei grandi miglioramenti questa settimana. Purtroppo però, la domanda che rimane sospesa è “sarà abbastanza per arrivare ai Playoffs?”.
In ogni caso serve ancora un po’ di pazienza, considerando anche che i Magic devono ancora testarsi contro l’élite dell’NBA.

Zach: È difficile screditare il fantastico lavoro che Vogel ha fatto ad Indiana, quindi non voglio dire che sia un cattivo allenatore. Penso che i Magic si stiano ancora conoscendo e la mancanza di una chimica di squadra si stia facendo sentire. La difesa ha sì iniziato a migliorare, ma le ultime partite sono state contro avversari che erano quasi al livello di una compagine di D-League. Le difficoltà in attacco sono solo in parte generate dallo squilibrio del roster, perché anche il coaching staff non sta aiutando: ad esempio, finora uno degli schemi cardine è stato mettere Ibaka in situazioni di post-up, dove si è capito che non eccelle. Bisognerebbe smettere di forzare i giocatori a fare cose di cui non sono capaci e cercare, invece, di valorizzare al massimo i giocatori per quello che sanno fare.

Non pensate che Hezonja meriti di giocare di più? Perché coach Vogel non crede in lui, secondo voi?

Philip: Per ora la questione Hezonja è una questione di stabilità. Penso che dovrebbe giocare di più. I Magic devono investire molto su di lui, e non penso che vogliano già rinunciare al suo sviluppo; la pressione per vincere però oramai è diventata molto forte, e la squadra non vinceva, e quindi coach Vogel ha fatto quello che ogni allenatore farebbe: far sedere in panchina i rookies e far giocare di più i veterani. Sono giocatori a cui puoi fare affidamento più facilmente. Hezonja non stava giocando bene, e Vogel non poteva fare affidamento su di lui. Quando le cose  si stabilizzeranno, dovrebbe tornare nelle rotazioni.
Poi, non è questione di credere o di non credere, ma Hezonja non ha ancora dimostrato il suo valore: le sue percentuali al tiro erano terribili, e pensare che teoricamente il tiro è la sua miglior qualità, e deve migliorare parecchio anche in difesa. Ovviamente questi due fattori non giocano a suo favore.

Zach: Sono fermamente convinto che Hezonja necessiti di più minuti. Non c’è dubbio che prima che fosse estromesso dalle rotazioni non stesse giocando bene, ma Watson e Green, che l’hanno scavalcato nelle rotazioni, stanno giocando come lui, se non peggio. Green e Watson sono ormai giocatori fatti e finiti, e se Mario può replicare gli stessi risultati, ma con un ampio margine di miglioramento, allora perché non farlo giocare?

Teoricamente i Magic potrebbero essere una delle migliori squadre a rimbalzo dell’intera Lega, se solo sapessero come fare tagliafuori. Sono 2 o 3 anni che c’è questo problema. Secondo voi, perché 4 coach differenti non sono riusciti a risolvere il problema?

Philip: L’NBA è strana. Ci sono alcuni giocatori che non fanno cose basiche. Comunque ci sono giocatori differenti ora rispetto a 2 o 3 anni fa, quindi non penso che sia un problema che si è trascinato da coach a coach. Vucevic è bravo a prendere posizione ma spesso viene sovrastato atleticamente, Gordon con il suo atletismo può prendere rimbalzi a piacere.
Io penso che i problemi derivino da un cattivo posizionamento in difesa, che apre degli spazi agli avversari per prendere dei rimbalzi offensivi.

Zach: Questa è una gran bella domanda, e io sono giunto alla conclusione che semplicemente ad alcuni giocatori non importa fare tagliafuori. Vucevic lo faceva qualche anno fa, ed era uno dei migliori rimbalzisti della Lega; Gordon, grazie al suo atletismo non ne ha mai sentito il bisogno; Ibaka non è mai stato un granché a prendere i rimbalzi. Penso che siano ragazzi che non hanno questo fondamentale, e una volta giunti ad un livelli così alto è difficile tornare indietro ad imparare le basi.

C’è un grande buco nello spot di ala piccola. Facendo un po’ di fanta-basket, Gallinari può riempire perfettamente quella falla. Non ci fareste un pensierino, considerando gli svariati rumors su una potenziale disponibilità a scambiarlo? E continuando con il fanta-basket: scambiare Vucevic potrebbe essere la mossa giusta per muovere Gordon allo spot di ala grande e risolvere il problema dell’intasamento del reparto lunghi?

Philip: La questione “Aaron Gordon” ha molte sfaccettature: prendere un giocatore come Gallinari potrebbe giovargli parecchio. Infatti, ora che parte dalla panchina, Gordon sta giocando molto meglio affiancato da Rudez, che allarga molto bene il campo.
Gordon non è ancora un 3 nella metà campo offensiva, ma è per ora il miglior difensore perimetrale in squadra. Trovare un altro giocatore, come Gallinari, che difenda bene sia sul perimetro sia in area è una rarità. Il problema è: ma se arriva un Gallinari, o chi per esso, come la mettiamo con Ibaka? Spostando infatti Gordon allo spot di ala grande è come sfiduciare Ibaka, e i Magic hanno rinunciato a troppo per acquisirlo quest’estate. Quindi non c’è una vera e propria risposta.
Anche scambiare Vucevic può essere una buona idea, però poi si torna sempre allo stesso punto: come la mettiamo con Ibaka?
L’unica certezza è che il roster di Orlando è poco “armonico”: non mi sorprenderei, quindi, di vedere qualche movimento appena apre il mercato il mese prossimo.

Zach: Secondo me Gallinari è un profilo di giocatore ideale per questa squadra. Tira, gioca bene il pick n’roll, sa giocare bene sia da 3 che da 4 difendendo anche onestamente. Mi pare che abbia una player-option per il prossimo anno e, se non avrà grossi infortuni, credo che uscirà dal contratto. Se i Magic non lo prendono via trade, mi piacerebbe che provassero a prenderlo nella prossima offseason.
Per quanto riguarda Vucevic, io è dall’anno scorso che dico che avrebbero dovuto scambiarlo, visto l’emergere di Dewayne Dedmon. Considerando che quest’ultimo è stato messo sotto contratto dagli Spurs per una cifra irrisoria e che il valore di scambio di Vucevic sta precipitando, penso che la dirigenza abbia perso l’attimo per ricavarci il massimo. Penso comunque che bisognerebbe scambiarlo lo stesso: direi, in questo caso, che ci sarebbe un miglioramento per sottrazione. È anche giustissimo il fatto che scambiandolo si può spostare Gordon ad ala grande: la squadra giocherebbe molto meglio, così.

C’è un oceano di differenza tra Orlando e l’Italia. Ovviamente, vivendo a Orlando, potete vivere da vicino lo stato d’animo dei tifosi. Com’è ora? Sono contenti dell’inizio di stagione? Secondo voi, possono sperare nei Playoffs?

Philip: I tifosi sono abbastanza irrequieti. Vogliono fortemente i Playoffs: i Magic ne sono fuori da 4 anni di fila, che è la striscia più lunga della loro storia, e la gente vuole vedere dei grandi progressi da questo punto di vista. I Playoffs comunque sono alla portata: la squadra sembra che inizi a giocare meglio, come ho già detto, ma c’è ancora molto lavoro da fare. Non è detto che non ci sia qualche aggiustamento in corsa.
La pazienza per la rebuilding è finita. I tifosi vogliono i risultati: sono l’unica cosa che conta.

Zach: Sfortunatamente sono dell’Oregon, qui di tifosi dei Magic non ce ne sono molti. Però, quelli con cui ho parlato sono molto delusi, nonostante il record W-L non sia così male. Orlando fino ad oggi è stata molto fortunata per la scarsa qualità degli avversari contro cui ha vinto. L’unica bella vittoria è stata contro i Thunder, e ci è voluta la partita della vita di Ibaka. Per me, ad oggi i Magic sono tra le peggiori squadre in assoluto dell’NBA. Spero vivamente che continuino ad essere fortunati fino a che diventino una squadra accettabile ma, francamente, non ci credo molto.

 

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