Da anni ormai i New York Knicks deludono le aspettative di tifosi e appassionati, non riuscendo a costruire una squadra in grado di dire la sua almeno per la qualificazione ai playoffs. Se la platea della Grande Mela può guardare al presente e al futuro con ottimismo grazie ai Brooklyn Nets, pronti a presentarsi ai nastri di partenza della prossima stagione con la coppia Irving-Durant, la stragrande maggioranza di coloro che si aspettavano una crescita esponenziale dei Knicks non possono definirsi soddisfatti dall’operato del front office e dalle prestazioni della squadra.
La franchigia, infatti, manca l’approdo ai playoffs addirittura dal 2013. Soltanto Sacramento Kings (2005\06) e Phoenix Suns (2009\10) hanno fatto peggio finora, ma la sensazione è che se i Knicks non faranno una netta inversione di tendenza il prima possibile, le due squadre sopracitate potrebbero tornare a disputare la post season prima di New York. Del resto, Phoenix e Sacramento stanno mostrando, seppur a fasi alterne, incoraggianti segnali di ripresa.
Il nuovo presidente Leon Rose, arrivato ai Knicks lo scorso marzo, ha assunto sin da subito un basso profilo, evitando di fare promesse difficili da mantenere e limitandosi soltanto ad assicurare il massimo impegno per riportare in alto la franchigia, pur premettendo che non sarà affatto un compito semplice da assolvere.
Per farlo, infatti, sarà necessario puntare sui tanti giovani talenti di valore presenti nel roster dei Knicks, su tutti Mitchell Robinson, centro classe ‘98 che ha fatto vedere ottime cose al suo secondo anno in NBA, ma anche e soprattutto convincere alcuni dei migliori giocatori della lega a sposare il progetto dei Knicks. Questi ultimi ci hanno già provato svariate volte negli ultimi anni, fallendo praticamente sempre (basti pensare a LeBron James nel 2010 e Kevin Durant e Kyrie Irving la scorsa estate).
In questo senso, New York potrebbe puntare su alcuni All-Star che militano in franchigie in difficoltà, come ad esempio Devin Booker. Allo stesso modo, si tratta di operazioni abbastanza complicate: Booker ha un contratto quadriennale con i Phoenix Suns e solitamente una squadra in rebuilding non prende in considerazione l’ipotesi di scambiare un giovane stella che ha tanti anni di contratto.
Knicks, sfida ai Nets suk mercato per LaVine e Beal?
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— 247Sports (@247Sports) July 25, 2020
La prossima free agency (2021) metterà in vetrina nomi che fanno gola a tutte le 30 squadre della lega, tra cui Giannis Antetokounmpo, Anthony Davis, LeBron James, Kawhi Leonard e Victor Oladipo, tutti nomi che potrebbero fare al caso dei Knicks per rilanciarne il progetto, ma che sarà difficile convincere, soprattutto considerando che le ultime free agency non hanno visto New York recitare un ruolo di primo piano.
Più che focalizzarsi sulla free agency di quest’anno, dunque, la franchigia newyorchese potrebbe rivolgere la sua attenzione a quella del prossimo anno. Tra i giocatori in scadenza nel 2022, infatti, molti potrebbero decidere di non rinnovare il proprio contratto, costringendo così le squadre in cui attualmente militano a metterli sul mercato per non perderli a costo zero. Tra questi, spicca Zach LaVine, che quest’anno ha vissuto la miglior annata della sua carriera tra le file dei Chicago Bulls.
Il classe ‘95, infatti, ha messo a referto 25.5 punti, 4.8 rimbalzi, 4.2 assist e 1.5 recuperi col 45% dal campo e il 38% da dietro l’arco in 60 presenze in regular season, con i Bulls che però non sono riusciti a qualificarsi ai playoffs. L’instabilità del progetto di Chicago, ben lontano dalla chiusura del cerchio, potrebbe dunque portare il giocatore a cambiare aria, con numerose squadre pronte ad approfittarne.
Sul mercato i Knicks hanno ottimo materiale a disposizione per provare a imbastire una trade per LaVine, che convinca i Bulls: ben 7 prime scelte nei prossimi quattro draft e tantissimi giovani di talento che potrebbero ingolosire la franchigia dell’Illinois. Non sono da meno i cugini dei Brooklyn Nets, che vorrebbero provare ad accaparrarsi una terza stella da affiancare a Irving e Durant.
Al pari di LaVine, anche Bradley Beal potrà diventare free agent nel 2022 ed è reduce dalla stagione migliore della sua carriera, con medie di ben 30.5 punti, 4.2 rimbalzi, 6.1 assist e 1.2 palle rubate col 45.5% al tiro e il 35.5% dalla lunga distanza in 57 partite. Anche lui non disputerà i playoffs, coi suoi Washington Wizards che dovranno cercare l’impresa impossibile senza poter contare sul suo apporto e su quello di John Wall e Davis Bertans.
L’occasione è più unica che rara per i Knicks, che possono fare leva sul fascino della città di New York e sulla loro voglia di tornare a calcare palcoscenici importanti, ma soprattutto hanno assets per imbastire numerose trade in grado di rinforzare nettamente una squadra che ormai da troppo tempo bazzica nei piani bassi della lega, tra scelte azzardate e colpi mancati.
Sarà questa la volta buona per i blu-arancio?