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Knicks: Fournier, Walker e Burks “disponibili” sul mercato

di Michele Gibin
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Battuti anche dai Milwaukee Bucks per 123-108, i New York Knicks hanno perso la terza partita di fila e la sesta nelle ultime 7 partite giocate, un periodo difficile di una stagione che, dopo il ritorno ai playoffs nel 2021, rischia di tramutarsi in una delusione.

Giannis Antetokounmpo ha segnato 38 punti con 13 rimbalzi e 5 assist, i Knicks hanno subito 39 punti nel primo quarto e 30 punti nel quarto e decisivo periodo, senza mai condurre durante la partita. Julius Randle, che in questa stagione è parso per larghi tratti l’ombra dell’All-NBA visto lo scorso anno, ha chiuso con 9 punti e 11 rimbalzi, mentre JR Barrett non ha fatto meglio di un modesto 6 su 20 dal campo per 20 punti.

I New York Knicks hanno ora un record di 23-27, superati anche dagli Atlanta Hawks in ripresa e fuori dalla zona play-in. La distanza con le prime 6 posizioni della classifica della Eastern Conference è ormai lontana ben 6 partite e potrebbe presto diventare incolmabile.

In questo scenario, i Knicks potrebbero tornare a guardare al mercato a due settimane dalla trade deadline. E secondo Bryan Windhorst di ESPN, a muoversi potrebbero essere anche alcuni veterani a roster come Evan Fournier, Kemba Walker e Alec Burks, tre grandi investimenti durante la free agency 2021.

L’obiettivo sarebbe quello di aprire più spazio nelle rotazioni per RJ Barrett, il nuovo arrivato Cam Reddish e i giovani Immanuel Quickley e Quinton Grimes. Operazione che sancirebbe di fatto il fallimento della strategia di costruire la squadra attorno a veterani testati, per fare ancora un passo indietro e tornare allo sviluppo di prospetti come Reddish, Quickley, Grimes e Obi Toppin.

Il reparto guardie dei Knicks è abbondante, e lo sarà ancora di più quando anche Derrick Rose tornerà disponibile dopo l’operazione alla caviglia destra di dicembre. I contratti di Walker, Fournier e Burks potrebbero attirare interesse sul mercato, più difficile che i Knicks tenteranno di cedere il deludente Julius Randle, mesi dopo averlo blindato con un’estensione al massimo salariale da 117 milioni di dollari in 4 anni.

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