Essere il nuovo allenatore dei Los Angeles Lakers significa anche esporsi in prima persona, e come si fa coi candidati politici negli Stati Uniti, anche a una “passata ai raggi X” di posizioni, frasi e comportamenti tenuti in passato. E magari in un passato anche remoto.
E’ ciò che è successo al neo coach dei Lakers JJ Redick, prodotto di Duke e veterano da 15 stagioni NBA quindi volto TV per ESPN e podcaster di successo. Poche ore dopo il suo annuncio ufficiale a Los Angeles, via X una tifosa dei Lakers e ex studente a Duke University, Halleemah Nash, ha denunciato un episodio risalente agli anni universitari: “Sono stata chiamata ‘negra’ una sola volta in vita mia, da un bianco, ed è stato un giorno al campus di Duke quando mi allenavo con la squadra di basket. E oggi quella persona è diventata il capo allenatore dei Los Angeles Lakers. Che mondo“.
“E’ successo tanti anni fa e credo che a chiunque vada concesso il tempo per crescere e maturare, soprattutto rispetto ai tempi del college” ha poi aggiunto Nash.
Interpellato da TMZ, JJ Redick ha negato di aver mai usato quella parola e respinto le accuse, senza aggiungere altro. Redick ha giocato a Duke dal 2002 al 2006. Nel 2004 ha giocato le Final Four NCAA coi Blue Devils, nel 2006 è stato nominato giocatore di college dell’anno.
Già nel 2018 Redick, allora giocatore dei Philadelphia 76ers, aveva avuto un problema con un termine gergale considerato offensivo nei confronti degli asiatici, chiamando “chink” i fan NBA cinesi in occasione di un messaggio di auguri per il capodanno cinese. All’epoca Redick spiegò poi di aver usato la parola con troppa disinvoltura e si era scusato, negando qualsiasi pregiudizio e intento di offendere.
