Il pallone è il tuo migliore amico, parafrasando la frase celebre tratta dal famosissimo cartone animato Holly e Benji, si può analizzare quello che il front office dei Los Angeles Lakers aveva in mente in sede di mercato in estate e quello che sta succedendo sul campo.
Piano estivo dei Lakers?
Magic e Pelinka firmando Lebron , volevano non intaccare il progetto di sistema già espresso lo scorso anno, due play intelligenti capaci di correre, ritmo sempre alto e attacco a difese non sempre schierate con giocatori come Kuzma, Ingram, Hart che con Lebron potessero beneficare degli 1 vs 1 andando al ferro o prendendo falli. Un sistema basato su intelligenza, leggere il momento di cosa fare e quando farlo ad alto, altissimo ritmo e di una difesa “allegra” tanto che nella loro idea il lungo di riserva doveva essere Wagner, lo stretch five che aprisse il campo, lasciando l’area libera alle penetrazioni. Costruire quindi una squadra non tanto pericolosa sul perimetro, ma intelligente capace di sopperire usando la materia grigia a lacune strutturali.
Risultato: sistema che non convince, arrivano sconfitte in serie, Lebron perde la pazienza subito e decide di sua testa ( almeno i rumor hanno detto questo) di cambiare il sistema radicalmente, facendo prendere un centro di riserva come Chandler che sa difendere forte e rallentando il ritmo, giocando la sua di pallacanestro , quella che lo ha portato ad essere il n 1 del pianeta. Da quel momento le domande sull’adattabilità di gente presa per fare il piano sopra citato è diventata discutibile. Lonzo con tanti problemi, Ingram spesso isolato e Kuzma limitato nelle sue scorribande per non parlare di Hart che ha avuto un periodo ectoplasmatico. Vincere però aiuta a non fare polemica, i giovani si adattano, difendono chi benissimo chi rispetto al nulla inizia a muoversi e quantomeno provarci e il record si impenna. Certo ci sono critiche feroci a qualche partita anonima, calmierate dal fatto che con Lebron si vince e quindi bisogna adattarsi a lui.
Punto di svolta in casa Lakers
Lebron si ferma, per un problema fisico di lieve entità. Il sistema torna quello studiato, si corre di nuovo e a turno i giovani fanno prestazioni monstre. Lonzo a Sacramento con Kuzma e Ingram e Hart in casa sempre con i Kings. Tutti i 4 giovani aumentano inesorabilmente il rendimento, tanto da far pensare che l’adattamento a Lebron non sia un bene, ma per loro un grosso limite. Inoltre aggiungiamo che salvo Hart , tutti e tre hanno bisogno di avere il pallone in mano per determinare in attacco. Per Lonzo ed Ingram è vitale e non è un caso che a Sacramento ha brillato Zo con Ingram seduto per falli o comunque di contorno alla partita e che in casa abbia brillato Ingram con Lonzo seduto dopo una gara complessa. Il pallone è davvero il loro migliore amico, ma lo è anche di Lebron e di Rondo e questi prima o poi tornano e allora si parlerà di nuovo di adattarsi o di prestazioni sotto tono. 5 giocatori e mezzo “capi giocatori” sono troppi, abbiamo preso il numero 1 al mondo e porta il 23, Rondo ha una stagione di contratto ed è comunque un allenatore in campo quando gioca, i tre giovani beh… fate voi le vostre valutazioni. Non siamo qui a dire scambiateli per qualsiasi cosa, ma per Anthony Davis si e senza ripensamenti, il nostro pezzo mancante per tornare a vincere.
Di questo e altro abbiamo parlato nel podcast settimanale
Buon anno