Coach JJ Redick “non è sicuro” di quando potrà riavere LeBron James a disposizione, la star dei Los Angeles Lakers non ha giocato contro i Minnesota Timberwolves venerdì notte. I gialloviola hanno perso a Minneapolis per 97-87 giocando una delle peggiori partite offensive della loro stagione, e LeBron non era al seguito della squadra.
James è alle prese con un problema al piede sinistro e i Lakers avranno una pausa di diversi giorni, con sole 3 partite in 13 giorni in concomitanza con la fase finale della NBA Cup. Il momento giusto per concedere una pausa al quasi 40enne, per gestire l’infortunio e ricaricare le pile dopo due mesi di stagione regolare. LeBron aveva già saltato la partita contro i Portland Trail Blazers in settimana.
Contro Minnesota i Lakers hanno perso la settima partita delle ultime 10 giocate e hanno un record di 13 vittorie e 12 sconfitte e stanno scivolando addirittura fuori dalla zona play-in classifica a Ovest. LA ha tirato col 38% dal campo contro i Twolves fallendo anche 6 tiri liberi, in una partita tutt’altro che impossibile da vincere. Minnesota non ha infatti fatto molto meglio, con 9 su 32 al tiro da tre.
Redick ha risposto con un semplice “no” alla domanda se sapesse quando LeBron James sarebbe tornato. Nessun mistero però, LeBron è out “per ragioni personali” e un periodo di riposo di una settimana (lunga) intera per recuperare. Dal 15 dicembre il mercato NBA tornerà inoltre nel vivo, con tanti giocatori che torneranno scambiabili dopo la scadenza dei 6 mesi di sospensione dopo la firma di un nuovo contratto durante la off-season, come da regole salariali. I Lakers hanno bisogno di un centro di riserva, con gli infortuni di Christian Wood, Jarred Vanderbilt e Jaxson Hayes che hanno limitato le rotazioni sotto canestro. Jonas Valanciunas degli Wizards sembra essere il nome più adatto, che permetterebbe a Anthony Davis di giocare più minuti da ala forte. Difficile però data la situazione del salary cap, che i Lakers possano ambire a qualcosa di più per giocatori come Austin Reaves, Rui Hachimura e il solito D’Angelo Russell, sempre con un piede fuori dalla porta e in scadenza di contratto.