Dopo il brusco calo di febbraio, Steph Curry è tornato alla ribalta a suon di prestazioni di livello. Il giocatore di Golden State ha segnato almeno 5 triple per nove partite consecutive in quest’ultimo periodo registrando un 48,7% al tiro dalla distanza.
Ma come si può spiegare questo cambio di tendenza cosi netto? La risposta sta tutta nel modo di vedere il canestro… E’ stato lo stesso play dei Warriors ha parlare di questo suo eccellente momento: “Ho semplicemente iniziato ad indossare le lenti a contatto”, ha raccontato a Marcus Thompson II di The Athletic.
Steph Curry e la problematica agli occhi
“Ero cosi abituato a strizzare gli occhi per tutto il tempo, ora è solo normale. E’ come se mi si fosse aperto un mondo”, ha detto il numero 30 di Golden State. Il suo compagno di squadra, Klay Thompson, ha dichiarato di essere al corrente dei problemi di vista di Steph Curry ed ha rilasciato una breve dichiarazione in merito: “Ha detto che ha una condizione di cheratocono, conosciuta come KC nel campo oftalmico”.
La problematica di Curry è una malattia progressiva non infiammatoria della cornea che si assottiglia e si deforma, assumendo una caratteristica forma conica. Di fatto questa distorsione provoca al playmaker dei Warriors una non corretta distribuzione della luce nella retina quando entra nell’occhio poiché, appunto, essa entra in maniera disomogenea provocando una visione offuscata o distorta.
Curioso apprendere questa notizia visto che ci troviamo di fronte al più grande tiratore da 3 punti della storia della NBA e sapere che, nonostante questa grave problematica, abbia raggiunto dei record strabilianti. Steph Curry, infatti, detiene il record di maggior triple realizzate in una sola regular season (402, nel 2015/16), ma anche quello di maggior numero di gare consecutive con almeno un tiro da 3 punti segnato (157).