Home NBA, National Basketball AssociationApprofondimenti Pistons: quando affidarsi al tiro da fuori aiuta a vincere

Pistons: quando affidarsi al tiro da fuori aiuta a vincere

di Antonio Cannizzaro
troy weaver pistons

Detroit Pistons arrivano alla pausa natalizia con un back-to-back avendo affrontato rispettivamente Miami Heat ed Atlanta Hawks. In un’Eastern Conference sempre più agguerrita con tantissime franchigie staccate di un niente, cercare di conquistare due vittorie per la squadra allenata da Coach Stan Van Gundy era molto importante per riportarsi nella zona alta.

Invece sono arrivate una vittoria ed una sconfitta (W contro gli Heat e L contro gli Hawks) con un record che attualmente si ferma a 17 vittorie e 13 sconfitte complessive che, in classifica, significa ottavo posto attuale. Per capire concretamente quanto sia tornata competitiva l’Est (almeno in questo inizio di stagione) basti pensare che proprio gli Atlanta Hawks attualmente occupano il secondo posto ed hanno 19 vittorie e 12 sconfitte.

Drummond e Jackson, i due uomini di punta attuali dei Pistons aspettando il rientro di Jennings

Drummond e Jackson, i due uomini di punta attuali dei Pistons aspettando il rientro di Jennings

Cosa non ha funzionato dunque in questo b2b per Detroit? Uno dei fattori-chiave è il tiro dalla lunga distanza. Nella vittoria di un punto contro gli Heat, i Pistons hanno messo a referto ben 15 triple su 29 tentate con la panchina che si è messa bene in mostra. Il rookie Stanley Johnson, Steve Blake ed Anthony Tolliver hanno chiuso infatti la gara all’AmericanAirlines Arena di Miami con, rispettivamente, 4/7, 4/5 e 3/5 tiri da oltre l’arco che è valsa la rimonta contro i padroni di casa.

C’è un dato curioso legato a questa partita: è la seconda volta in stagione che i Pistons segnano almeno 15 triple contro gli Heat. Ciò è avvenuto anche lo scorso 25 Novembre quando, a Detroit, i Pistons si imposero contro la franchigia della Florida piazzando ben 16 conclusioni da oltre l’arco su 31 tentate.

Queste sono state le uniche due partite, in stagione, in cui Detroit ha messo a referto almeno 15 conclusioni da 3 punti e parallelamente gli unici due match in cui gli Heat hanno concesso così tanti tiri alla stessa franchigia. È la seconda volta nella storia della NBA in cui una franchiga segna almeno 15 triple in due o più gare consecutive contro un particolare avversario nella stessa stagione. Gli Orlando Magic hanno fatto di meglio con ben tre gare del genere contro i Philadelphia 76ers nella stagione 2009/10.

Ieri notte, invece, contro gli Hawks è arrivata una sconfitta in una gara in cui i Pistons hanno messo la metà dei tiri da oltre l’arco rispetto alla sera precedente fermandosi a 7 conclusioni a punteggio su 21 complessive. Parallelamente a queste debacle in termini di conclusioni da 3, Andre Drummond è tornato sopra i 20 punti (25 per la precisione) rispetto agli 11 messi a referto contro gli Heat ma ciò non è bastato a Detroit per portare a casa una doppia vittoria. Reggie Jackson ha dato il suo contributo ad entrambe le gare con, rispettivamente, 18 e 19 punti.

Aspettando il rientro, ormai imminente, di Brandon Jennings che darà nuova linfa alla panchina, è il caso che i ragazzi di Van Gundy si affidino maggiormente alle conclusioni da 3 punti per portarsi nell’elite della Eastern Conference?

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