“Never underestimate the heart of a champion” è una delle frasi più abusate della storia dell’umanità, ma Michael Malone si è trovato parecchio in accordo col vecchio Rudy Tomjanovich dopo la vittoria per 115-107 in gara 4 dei suoi Denver Nuggets sui Minnesota Timberwolves, che ha rimesso la serie in parità sul 2-2.
Denver è risalita da una buca profonda 0-2 con due vittorie consecutive e nette fuori casa, al Target Center di Minneapolis, e ora potrà giocarsi di nuovo a casa propria alla Ball Arena la pivotal gara 5. Una settimana fa sembrava uno scenario improbabile, e invece eccoci.
Nikola Jokic ha segnato 35 punti con 7 rimbalzi e 7 assist, una delle partite più aggressive in attacco mai giocate ai playoffs dal tre volte MVP. Jokic ha chiuso con 15 su 26 dal campo in 39 minuti e si è occupato per lo più di segnare, e attaccare dal palleggio i lunghi dei Twolves: Towns, Naz Reid e Rudy Gobert che raramente sono riusciti a frapporsi tra lui e il canestro, e a non andare a vuoto sulle sue mille finte.
Jamal Murray di punti ne ha segnati 19 con 8 assist, e 8 punti in una manciata di secondi alla fine del primo tempo. Aaron Gordon ha giocato una partita quasi perfetta in attacco con 27 punti e 11 su 12 al tiro con 7 rimbalzi e 6 assist. Dall’altra parte Anthony Edwards ha segnato 44 punti ma nessuno l’ha seguito in casa Twolves. Per Karl-Anthony Towns 5 su 18 dal campo e 13 punti con 12 rimbalzi, Reid ha giocato soli 19 minuti, Minnesota ha concesso il 57% al tiro ai Nuggets.
Denver ha segnato 64 punti nel primo tempo, chiuso sul +15 e suggellato da una tripla da metà campo di Murray. Nel terzo quarto solo i canestri di Edwards hanno permesso ai Twolves di non imbarcare (troppa) acqua, ma gara 4 è stata la prima partita dei playoffs in cui la squadra di coach Chris Finch è apparsa in difficoltà in difesa. Rifugiatisi in una zona per togliere la palla dalle mani di Jokic presto nell’azione, i Timberwolves si sono trovati a giocare sempre 3 vs 4 con Gordon e Michael Porter Jr a gestire i possessi.
I Twolves non sono mai riusciti a costruire un parziale e a mettere assieme più d’uno stop difensivo alla volta, impossibile recuperare a queste condizioni. Il vantaggio di Denver si è sempre tenuto sui 10 punti e tre possessi (minimo) di distanza, con 3:31 da giocare gli ospiti erano ancora avanti per 109-99 e la partita “in ghiaccio”, come il 2-2 nella serie.
“Cosa ho scoperto? Che Rudy T aveva dannatamente ragione” ha detto coach Malone dopo la partita “Tutti ci avevano già dati per morti ma qui si parla di campioni in carica. Lo scorso anno andammo a Miami a vincere due volte su due alle Finals, abbiamo passato un test dopo l’altro e ce la siamo sempre cavata, qualsiasi cosa. E la serie è ancora lunghissima, non c’è da festeggiare sul 2-2. Ma io ho un gruppo che crede in quello che fa e che ha fiducia nel compagno seduto e in campo accanto a lui. Ci comportiamo come una squadra da titolo dovrebbe sempre fare“.
Nikola Jokic è stato spettacolare anche badando per una volta solo al sodo, senza passaggi assist coreografici, e ha fatto venire il mal di testa ai Reid, Towns e Gobert del mondo. Tuttavia dopo la partita ha dato tutto il merito e l’MVP ideale di gara 4 a Aaron Gordon, l’uomo giusto al posto giusto accanto al serbo. “Stasera è stato spettacolare, il nostro miglior giocatore. Ha fatto tutto lui“
“Mi piace da matti quando la gente ci dà per battuti” ha detto Gordon “Qui in tanti si sono sentiti dire così in passato in carriera, siamo sempre stati gli sfavoriti, quelli sempre secondi, per cui nessuna novità a livello individuale. Di squadra però si. e io sono felice di aver visto come abbiamo saputo accettare la sfida“.