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NBA, i 5 migliori rookie del primo mese di stagione regolare

di Giovanni Oriolo
scottie barnes

5. Josh Giddey (Oklahoma City Thunder)

Secondo me non è il rookie più pronto della classe e non ha saputo dare la sua impronta alla squadra (come hanno fatto quelli sopra) fin dal Day 1. Ma è in netta crescita nelle ultime partite ed è senza dubbio il rookie più spettacolare da veder giocare. Cade ancora spesso in errori grossolani, ma vede ed effettua giocate e passaggi che sono i grandi posso pensare e realizzare. Con Shai Gilgeous-Alexander forma una ottima coppia di guardie che si completa bene. L’ex Clippers è più scorer, finalizzatore, creatore per se stesso ed eccellente difensore on the ball. L’australiano, invece, è più playmaker puro, grande assistman, visione di gioco fuori dalla norma, straordinarie doti di rimbalzista ed è efficacie in difesa principalmente lontano dalla palla (per via del suo QI cestistico).

Il talento del ragazzo, se vogliamo analizzarlo tramite i numeri, non va giudicato su quanti punti faccia, ma occorre vedere tutte le sue statistiche. Il nativo di Melbourne, in 13 gare giocate, sta realizzando 9 punti, 6.6 rimbalzi (2° miglior della a 0.2 da Bazley), 6.2 assist (leader dei suoi) e tra i rookie, 0.6 stoppate (2° migliore a roster), e 1.2 rubate (anche qui leader di squadra). Il tutto in 28 minuti di media dietro solo a Shai e Dort. Questi sono numeri simili a quelli che realizzava in un campionato, si professionistico, ma meno competitivo come la NBL. In pochi possono permettersi ti mantenere o migliorare le medie alla prima stagione in NBA.

Giddey, come Wagner, è finito in una squadra in piena ricostruzione, anche se OKC sembra più quadrata e più avanti nel processo di ricostruzione. Forse proprio per questo Josh ci ha messo qualche settimana prima di entrare bene negli schemi della squadra di coach Mark Daigneault. Ma ora che ha preso le misure sta già facendo girare la squadra meglio di quanto non fatto l’anno scorso senza di lui. Questo perché l’ex Adelaide 36ers è senza dubbio il miglior assistman (per quantità e qualità) dell’ultima draft class. Interessante sarà vedere se OKC ha pescato la faccia della franchigia e se con un ala e/o un centro di livello la coppia Giddey-Shai potrebbe riportare Oklahoma City ai playoffs (più nella prossima che in questa stagione).

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