La stella dei Cleveland Cavs Kevin Love lancerà il Kevin Love Fund, fondo destinato al supporto di iniziative per la sensibilizzazione sulla salute mentale.
In marzo, Love aveva confessato con un articolo autografo (pubblicato su The Players Tribune) di aver sofferto di un attacco di panico durante una gara casalinga dei suoi Cavs, in novembre.
JUST IN: @kevinlove launches the Kevin Love Fund, with partners including Headspace, to focus on prioritizing mental health. Pushes the momentum forward. Proud to be a part of that work as well with @AllALittleCrazy programs & tour. pic.twitter.com/WlBJsas1Rq
— Darren Rovell (@darrenrovell) September 18, 2018
Nel pezzo, Love spiegò come le pressioni causate dalla partenza a rilento dei Cavs, le aspettative attorno alla squadra ed in particolare attorno a lui, ed alcuni problemi familiari avessero scatenato l’attacco di panico del 5 novembre scorso.
Kevin, ispirato dalla confessione di DeMar DeRozan, ha dunque deciso di aprirsi al pubblico e parlare della sua battaglia contro ansia e depressione. Un percorso iniziato dopo l’episodio novembrino con l’aiuto di un terapista.
DeMar e Love sono di conseguenza diventati voci principali di un movimento che mira alla sensibilizzazione di un problema – la salute mentale dei giocatori professionisti – considerato tabù.
Il “Kevin Love Fund” e la posizione di NBA e proprietari su privacy e tutela dei giocatori
Il Kevin Love Fund rappresenta dunque un ulteriore passo verso l’istituzione di un programma ufficiale di sostegno ai giocatori, e la creazione di una “policy” ad hoc, regolamentata da NBA ed Associazione Giocatori.
La NBPA preme affinché la scelta dei giocatori di affidarsi a terapisti sia autonoma e coperta dalla privacy.
Un punto al quale i proprietari NBA, basandosi su un principio di tutela dei loro corposi investimenti, si oppongono.
La NBA, come dichiarato dal portavoce Mike Bass “Supporta e protegge la privacy dei giocatori in materia di salute mentale, e di conseguenza assume con la NBPA l’impegno affinché ogni programma patrocinato dalla NBA sia egualmente rispettoso”