La baldanza dei campioni in carica Milwaukee Bucks dura solo un quarto a Cleveland, poi Kevin Love, Cedi Osman e Darius Garland salgono in cattedra e i Cavs li travolgono per 115-99.
Una delle vittorie più belle e di qualità per i Cavaliers, che si superano persino in classifica a Est Milwaukee con una prova di squadra e difensiva da playoffs. Love segna 25 punti in uscita dalla panchina e si candida ufficialmente quale possibile sesto uomo dell’anno, Osman chiude con 6 su 14 da tre per 23 punti e i Cavs mandano a bersaglio 19 triple di squadra.
I Bucks segnano 35 punti nel primo quarto, per poi venire stritolati dai centimetri e dalla fisicità dei lunghi dei Cavs: Love (9 rimbalzi), Jarrett Allen e Evan Mobley riescono a chiudere la porta in faccia a tutti i giocatori di Milwaukee che non siano Giannis Antetokounmpo, concedono agli avversari 32 tiri da tre (9 su 32) e soprattutto forzano 19 palle perse, dai cui ricavano ben 31 punti.
Garland, sempre più lanciato verso l’All-Star Game di casa a Cleveland, segna 19 punti con 8 assist, alla causa contribuiscono anche Dean Wade e Rajon Rondo, con 5 punti e 5 assist in 20 minuti dalla panchina.
Dopo la sconfitta, Antetokounmpo riconosce il valore dei nuovi Cavs: “Sono una squadra che ha tutto per giocare per il titolo, meritano più rispetto anche da parte nostra. Non sono più i vecchi Cavs“. Coach JB Bickerstaff parla invece di una “dichiarazione di intenti” della sua squadra, che in stagione sta battendo tutte le avversarie dirette della Eastern Conference: “Il nostro messaggio è, quando siamo al completo, giochiamo al meglio e giochiamo assieme non temiamo nessun avversario. I Bucks sono una grande squadra, e stanotte li abbiamo regolati (…) questo gruppo accetta le sfide e non vi si sottrae, e per ciascun avversario riserviamo solo il meglio. La cosa che più apprezzo è che ogni sera un giocatore diverso può dare quel qualcosa in più, oggi sono stati Osman e Love dalla panchina col loro tiro da fuori“.
Con un record di 30-9, i Cavs hanno scavalcato Bucks e Nets a Est e sono ora terzi, ma la classifica è talmente corta che pensare alla testa di serie numero 1 non è impossibile, tutt’altro. Heat e Bulls, questi ultimi alle prese con tanti infortuni, sono distanti appena una e due partite.
“Non so quanto ancora possiamo crescere, so che abbiamo un futuro radioso davanti ma in termini di esperienza ci sono ancora tanti territori inesplorati per noi, situazioni che non abbiamo ancora affrontato“, ancora Bickerstaff “Non dobbiamo far altro che superare un test dopo l’altro e vedere fin dove possiamo arrivare“.
Per Kevin Love, tornato a giocare finalmente in maniera stabile dopo anni di problemi fisici e personali, e per di più in un contesto perdente dopo le 4 finali NBA di fila tra 2014 e 2018, “Per come stiamo giocando ora, pensiamo di poter battere davvero chiunque, come fatto stasera. Ora dobbiamo scoprire se siamo in grado di farlo con costanza, sera dopo sera. Esigiamo il rispetto (…) e fare qualcosa di speciale“.