Era la partita più importante dell’anno per i Brooklyn Nets, ma Kevin Durant e compagni bucano completamente gara 3 della serie di primo turno contro dei Boston Celtics superiori, e perdono per 109-103.
I sospetti sorti dopo gara 2, di un Durant affaticato e messo a dura prova dalla difesa dei Celtics il cui unico obiettivo è impedirgli una singola ricezione o giocata facile, sono confermati in pieno in gara 3 in cui KD chiude con 16 punti e soli 11 tiri dal campo. La star dei Nets si prende soli 5 tiri nel primo tempo e raramente i suoi compagni in campo riescono a fargli avere il pallone con i tempi giusti, contro la difesa di Boston che ripropone lo stesso identico sistema delle prime due partite.
Non fa praticamente nulla per rendere la vita più facile al suo compagno, al di là degli ormai stucchevoli proclami da post partita, un Kyrie Irving falloso (4 falli già a inizio terzo quarto), impreciso, che forza una gran quantità di tiri e non segna mai da tre punti (0 su 7), e che nel finale di partita in coabitazione con lo stesso Durant genera tutte le palle perse che condannano Brooklyn.
Brooklyn le cui cose migliori le combina con il solito Bruce Brown, il migliore dei Nets in questa serie e che chiude con 26 punti, 8 rimbalzi e 3 assist in 40 minuti, e persino quando Steve Nash a corto di idee rispolvera Blake Griffin. L’ex Clippers dà tutto quello che ha in 8 minuti segnando anche due triple.
I Nets sono corti, mal accoppiati in difesa e probabilmente “cotti” mentalmente dopo una stagione che è valsa per 10. Ai Celtics, superiori a rimbalzo e con una marcia fisica in più, basta in attacco attaccare i cambi difensivi che portano di volta in volta Brown, Patty Mills o Kyrie Irving contro Jayson Tatum e Jaylen Brown. Tatum chiude con 39 punti (13 su 29 al tiro) e 6 assist, prova impreziosita dal fatto di essere costantemente il primo difensore su Kevin Durant, e quando il numero 0 di Boston deve rifiatare, ci pensa Brown a produrre un parziale personale di 7-0 nel quarto quarto per frustrare qualsiasi pensiero di rimonta Nets.
Brooklyn finisce la sua partita con 21 palle perse che producono ben 37 punti per i Celtics, Irving e Durant non giocano praticamente mai assieme e quando lo fanno combinano per lo più disastri: un altro elemento, tra i mille, cui il front office dei Nets dovrà tenere da conto quando la stagione finirà. E l’ambiente sedato di un Barclays Center al solito tiepido (e zeppo di tifosi Celtics) non aiuta di certo una squadra al lumicino delle energie a trovare chissà quale spinta in più.
Dopo una gara 1 vinta solo sulla sirena (e dopo aver sprecato uno svantaggio in doppia cifra nel quarto quarto) e in cui i Nets erano stati tenuti in partita solo dai 39 punti di Irving, i Celtics si sono dimostrati come da pronostico di gran lunga la squadra migliore della serie. Ora l’obiettivo di Brooklyn è evitare un umiliante sweep per 4-0 in casa in gara 4, magari con Ben Simmons finalmente in campo (ma a quale pro, solo ora?).
A giudicare da come Kevin Durant è rientrato negli spogliatoi a testa bassa dopo la sirena finale di gara 3, potrebbe rivelarsi impresa non semplice.