Fanno nove vittorie di fila per questi New York Knicks, che battono anche i Boston Celtics 131-129 dopo un incredibile doppio overtime al TD Garden Protagonista di serata è senza dubbio Immanuel Quickley, che sta dando un’importantissima continuità alle sue prestazioni risultando ormai decisivo e diventando un protagonista di questa striscia positiva dei Knicks.
Una notte magica per Quickley, partito titolare a causa di un fastidio al piede sinistro per Jalen Brunson, e che ha messo a referto il suo career high per punti e minuti giocati: 38 punti, 8 rimbalzi, 7 assist e 15/28 dal campo in ben 55 minuti di gioco.
“Domenica sera. Al TD Garden. In diretta nazionale. Non c’è niente di più bello. A parte il Madison Square Garden, questo è il posto dove amo di più giocare, mi sono divertito molto”, ha detto Quickley dopo la partita.
Una partita estenuante per entrambe le squadre ed è per questo che l’energia di Quickley è stata decisiva, fino all’ultimo minuto, come ha detto anche Julius Randle (31 punti e 9 rimbalzi): “È stato fantastico, ad un certo punto eravamo molto stanchi, lui gioca sempre con gioia ed energia, quindi è stato fantastico”
Anche nell’ultima vittoria a Miami, conclusasi con un incredibile game winner di Randle, Quickley è stato un fattore determinante: 21 punti e 5/9 dall’arco. Con questi numeri in uscita dalla panchina, il giocatore dei Knicks si candida anche come possibile sesto uomo dell’anno. Non a caso uno dei suoi giocatori preferiti è stato il re di questo tipo di premio: Lou Williams.
“Se vieni menzionato vicino ad un grande giocatore come Lou Williams è sicuramente qualcosa di incredibile“, ha detto Quickley.
Per il momento, il giocatore al terzo anno nella Lega, se la giocherebbe è con la guardia dei Celtics, Malcolm Brogdon, la guardia dei 76ers, Tyrese Maxey, quella dei Clippers, Norman Powell e quella dei Kings, Malik Monk.
Dopo un inizio anno difficile, Immanuel Quickley sembra aver preso ritmo e sta registrando il massimo in carriera per punti (13,0), rimbalzi (4,0), minuti (27,6) e percentuale dal campo (44,7).
Se dovesse continuare così, i New York Knicks avrebbero a disposizione un’arma in più, oltre ai vari Brunson, Randle e Barrett per continuare a salire nella Eastern Conference e provare anche a dar più fastidio del previsto.