Oltre che dall’infortunio di Tyrese Haliburton, la partita tra Indiana Pacers e Boston Celtics si è distinta per un finale a alto tasso polemico, con una chiamata arbitrale cambiata in favore dei Pacers a 3.2 secondi dal termine con il punteggio in parità, e un altro fischio arbitrale decisivo ai danni di Kristaps Porzingis.
Col punteggio sul 131-131 e dopo due errori al tiro di Jaylen Brown e TJ McConnell, i Celtics hanno avuto ancora col loro numero 7 il pallone della vittoria. Senza chiamare timeout, Brown ha ricevuto il pallone e attaccato sul lato destro del campo Benndict Mathurin, per poi tentare un tiro dalla media distanza. Tiro su cui gli arbitri hanno ravvisato un fallo, con Hield a toccare Brown sulla testa in aiuto, alle spalle del giocatore dei Celtics.
Brown che avrebbe dovuto tirare due tiri liberi, se non che dopo il coaching challenge chiesto da Rick Carlisle, gli arbitri hanno deciso di cambiare la loro decisione, revocare il fallo a Hield e ridare il pallone ai Pacers che avevano controllato il possesso dopo il tiro della star dei Celtics. Sul possesso successivo, la beffa per Boston. Con un fallo ancora da spendere, Derrick White ha fermato il gioco a 2 secondi dalla fine e sulla nuova rimessa, Porzingis è andato a commettere un fallo ingenuo su Bennedict Mathurin che si era alzato per un tiro difficile da tre dall’angolo sinistro. Risultato, 3 tiri liberi, di cui 2 segnati, e tempo praticamente scaduto e vittoria Pacers per 133-131.
Le lamentele dei Celtics, che hanno giocato senza Jayson Tatum e che erano avanti di 10 lunghezze a metà partita, si sono concentrate sul fallo di Hield su Jaylen Brown e sulla decisione degli arbitri dopo l’instant replay. Coach Joe Mazzulla ha raccontato dopo la partita che Buddy Hield gli ha “confessato” di aver toccato Brown e di aver quindi effettivamente commesso un fallo. Hield ha toccato Brown sulla testa al momento del tiro, un contatto giudicato però veniale dagli arbitri dopo il replay.
Jaylen Brown, che ha chiuso con 40 punti ma ha sbagliato gli ultimi due tiri della sua partita, si è spinto oltre. “Penso che sia evidente come mi ha toccato sulla testa. E penso che la NBA debba seriamente indagare su questo episodio, dico solo questo. Era evidente, non sapevo che la testa di un giocatore fosse parte del pallone. Non ha senso, ho anche chiesto agli arbitri se mi avesse toccato in testa e loro mi hanno detto di no. Il risultato è che abbiamo perso una partita così, per questa cosa“.
“Abbiamo tutto il diritto di sentirci delusi per questa cosa, la lega dovrebbe ascoltarci. Di certo non ce ne staremo zitti e spero proprio che non arrivino multe. Ripeto, si vada a indagare“.
