A Boston è ancora vivo il rammarico per la finale persa contro i Golden State Warriors. I Celtics sono crollati sul più bello, nel palcoscenico più prestigioso. E pensare che fino a gennaio la squadra di Udoka navigava nei bassifondi della Eastern Conference, con un gioco troppo zoppicante e un clima nello spogliatoio che non sembrava dei migliori.
Insomma per quello che è stato poi l’epilogo, è un antologia quella biancoverde davvero entusiasmante e beneaugurante in vista del prossimo campionato. Tuttavia per far sì che la storia abbia una prosecuzione e non finisca nell’albo delle meteore, Brad Stevens è subito corso ai ripari portando nella Beantown due solidi giocatori come Malcom Brogdon e Danilo Gallinari.
Entrambi saranno chiamati a limare quei difetti che hanno contraddistinto l’intera scorsa annata: la regia, i punti dalla panchina e lo spinoso problema delle palle perse.
Boston Celtics, come cambia il roster dopo il mercato
La prima mossa per ordine di tempo è stata certificata con la scelta numero 53 del draft JD Davison. Il prodotto di Alabama fa dell’atletismo e soprattutto della verticalità i propri cavalli di battaglia, nonostante un’altezza che non lo vede toccare i due metri.
Testardo se c’è uno, la penetrazione a canestro costituisce la croce e la delizia del suo bagaglio tecnico,una giocata tentata il più delle volte, che in alcune occasioni si tramuta però in una sanguinosa palla persa.
Altro aspetto da non sottovalutare,e sul quale coach Udoka dovrà riporre attenzione, è l’inconsistenza da oltre l’arco dove nell’ultima edizione della NCAA il giocatore ha registrato un misero 29.3%.
Successivamente nelle seguenti settimane, con l’apertura della free agency 2022 è arrivato il piatto forte della off-season dei Boston Celtics. La prima novità è arrivata sull’asse Atlanta-San Antonio, con gli Hawks che nella trade che ha visto coinvolto la star degli Spurs Dejounte Murray, hanno inserito tra gli asset, le prestazioni di Danilo Gallinari.
L’azzurro che tra qualche giorno spegnerà le trentaquattro candeline, e prossimo agli ultimi scampoli della sua carriera nella lega americana, si è subito accordato con i texani per un buyout. Ciò gli ha permesso di esaminare le offerte arrivate sul tavolo, tra cui le più rilevanti sono state quelle dei Miami Heat e dei Boston Celtics.
Alla fine a prevalere sono stati i biancoverdi con cui l’ex Clippers ha firmato un biennale da 13,5 milioni di dollari complessivi. Ai piedi del TD Garden Gallinari potrebbe essere quello scorer dalla panchina che tanto è mancato nella scorsa stagione.
La sua dimensione perimetrale è sicuramente la migliore arma che può offrire alla causa dei Celtics, una specialità quella del tiro da tre che lo ha visto chiudere le ultime quattro stagioni con percentuali vicine al 40%. Nondimeno sono da prendere in considerazione anche le lacune difensive, le quali potrebbero essere parzialmente oscurate dall’ottimo sistema architettato da Udoka nella passata stagione.
L’altro volto nuovo in casa Celtics è quello di Malcolm Brogdon, poliedrico regista arrivato da Indiana. Boston per mettere mano al giocatore ha dovuto imbastire una trade con i Pacers che ha visto coinvolte la prima scelta 2023 e le seconde linee Daniel Theis, Aaron Nesmith,Nik Stauskas, Malik Fitts e Juwan Morgan. Insomma una trattativa che ha fatto felice soprattutto la formazione del Massachussets, la quale non ha dovuto sacrificare nessuno dei pezzi forti della rosa.
Così facendo i biancoverdi si sono portati a casa un grande giocatore in entrambe le metà campo, capace di dare ritmo, intensità e qualità in uscita dalla panchina. Seppur martoriato negli ultimi anni da tutta una serie di infortuni, l’ex giocatore tra le altre dei Milwaukee Bucks, porta nello specifico un ottima visione di gioco, una difesa diligente e discrete doti in fase di tiro. Nell’ultimo campionato Brogdon ha disputato complessivamente 36 partite, mettendo a segno una media di 19.1 punti 5.9 assist, 5.1 rimbalzi.
Come giocheranno i Boston Celtics 2022/2023?
Il quintetto base dovrebbe ripresentarsi nella stessa forma con cui l’abbiamo conosciuto nella scorsa stagione:
- Marcus Smart
- Jaylen Brown
- Jayson Tatum
- Al Horford
- Robert Williams
Lo starting five, oliato e coeso, sarà chiamato a confermare lo straordinario ruolino di marcia dimostrato nella seconda parte della passata stagione. Le maggiori riserve in questo senso vertono su Horford, il quale seppur reduce da una grandissima annata sul piano fisico e tecnico, dovrà essere comunque impiegato con cognizione di causa, data l’età e l’importanza all’interno del sistema cestistico biancoverde.
Ovviamente il peso specifico della franchigia verrà pesato anche sulla base della crescita delle due star Jayson Tatum e Jaylen Brown, dalle quali ci si attende un ulteriore step di maturazione, soprattutto nella gestione dei palloni più “caldi”. Dalla panchina, vista la penuria di opzioni e profondità emersa nello scorso campionato, arriveranno forze fresche e di qualità come Danilo Gallinari e Malcom Brogdon, le quali si aggiungeranno ai già presenti Payton Pritchard, Grant Williams, Derrick White e Luke Kornet. Insomma i Boston Celtics si presenteranno ai nastri di partenza della nuova edizione della NBA, come una delle squadre più credibili per arrivare all’ambito Larry O’Brien Trophy.
2 commenti
Danilo Gallinari non ha compiuto 34, li farà l’8 agosto.
Hai ragione grazie Antonio 😀