Gli Atlanta Hawks, con la loro prima scelta al Draft, hanno preso Zaccharie Risacher.
Il giocatore francese ha un grandissimo potenziale, e questo sembrava evidente. Ma, a quanto pare, Trae Young non si aspetta molto da lui in questa stagione.
Solitamente, quando il giocatore di punta di una squadra parla di una scelta al Draft, si limita a dire quanto gli piaccia il gioco o esprime qualche parola sull’etica del lavoro del rookie.
Ma quando Young ha parlato del francese con Paul George, in una puntata del suo podcast, è stato estremamente sincero e non ha nascosto le sue opinioni riguardo a Risacher.
“Ho parlato con lui. Molti parlavano del fatto che non avevo twittato niente su di lui il giorno del Draft, o cose del genere. In realtà gli ho mandato un messaggio privato prima della Summer League, e gli ho fatto un in bocca al lupo. Non ci siamo ancora allenati insieme, ma, senza mancare di rispetto, guardando la Summer League dall’esterno… Ecco, mi sembra che quest’anno i GM stiano cercando di capire chi sarà il miglior giocatore per la squadra. Per quanto Alex Sarr sia bravo, non credo che sarà il giocatore di riferimento dei Washington Wizards. Anche Risacher. Sarà un grande, grandissimo giocatore, avrà una lunga carriera nella NBA, ma le aspettative sono molto, molto diverse. Non si tratta di Luka Doncic o Zion Williamson, mi spiego?” ha dichiarato.
Insomma, Young ha voluto fare di tutta l’erba un fascio. Ed è vero, forse solo uno o due dei giocatori dell’ultima Summer League si affermeranno come stelle, ma il potenziale non manca a nessuno di loro.
Risacher non potrebbe certo essere una di queste stelle, ma è un atleta incredibilmente aggraziato e fluido. Certo, ci sono stati anche momenti in cui non inciso molto, ma nel complesso il francese ha mostrato di possedere delle caratteristiche molto buone.
A Las Vegas, ha viaggiato con una media di 14.5 punti a partita, con il 39% al tiro e il 25% da tre. Deve lavorare ancora molto per diventare forte, imparare a difendere e a superare gli schermi, e per sentirsi a proprio agio nel tirare su un campo NBA.
Ma se lo osserviamo bene, è evidente che non ci vorranno più di un paio di anni per arrivare a quel punto.