La seconda semifinale di Eurobasket 2017 è un rematch della fase a gironi. Infatti, le due compagini si erano già sfidate lo scorso 2 settembre, sempre ad Istanbul, nel secondo atto del girone D: in quella occasione furono i russi ad imporsi 75-72 in una partita equilibratissima e palpitante. Tuttora, la Russia è l’unica squadra ad aver interrotto il cammino perfetto dei serbi.
Due squadre molto fisiche ed abili a rimbalzo, capaci anche di impostare un gioco rapido in ripartenza. Sfida, quindi, tutt’altro che banale e che non sarà soltanto incentrata sulla partita tra i due trascinatori delle squadre: Bogdan Bogdanovic e Aleksey Shved. In totale, i precedenti tra queste due squadre, tralasciando questa manifestazione, sono tre: 2 vittorie per i russi, una per i serbi. Russi, che quindi, sembrano essere la bestia nera dei balcanici: allora occhio al pronostico più che mai indecifrabile!
Qui Russia
Nel quarto di finale, contro la Grecia, si è vista la vera coesione del gruppo russo. Una squadra che, in questo torneo, ha sempre lottato per portare a casa il risultato, tranne nella partita con la Gran Bretagna. Mercoledì, nel terzo quarto, la Russia era sul punto di crollare dopo che i greci avevano imbrigliato la manovra dei ragazzi di Bazarevich e soprattutto di Aleksey Shved, il punto di riferimento di questa squadra. Il 29enne, giocatore del Chimki, è stato protagonista di una prestazione opaca nonostante i suoi 26 punti. Molte palle perse (7) e poche idee in fase di realizzazione , soprattutto per il pressing asfissiante di Calathes. A -13 con un quarto e mezzo dalla fine, la Russia era ad un passo dal baratro. Poi i canestri di Khostov, le triple di Vorontsevich e l’ apporto dei panchinari come Kulagin hanno permesso ai russi di rientrare e passare definitivamente avanti.
Quindi attenzione ai comprimari di questa Russia come il gigante del pitturato Timofey Mozgov, centro che negli ultimi anni ha fatto molta fatica in NBA ma che in questo europeo è una certezza per la “madrepatria”. Se poi Shved ritrova la forma dei giorni migliori, allora questa Russia potrebbe benissimo puntare al passaggio del turno e chissà, anche alla vittoria del torneo. Shved che, per ora, è il miglior realizzatore del torneo con 24 punti di media e il secondo miglior tiratore da tre per triple realizzate, dietro solo al nostro Marco Belinelli (24 contro le 25 di Marco).
Qui Serbia
In questo europeo abbiamo potuto apprezzare tante individualità e prestazioni singolari in alcuni casi stupefacenti. Ma abbiamo avuto anche l’impressione di assistere a due monologhi da parte di due veri squadroni( uno in modo più netto, l’altro meno evidente): la Spagna e la Serbia. Alla vigilia della manifestazione i serbi erano dati come i principali antagonisti dei bi-campioni spagnoli: ed hanno rispettato ampiamente le attese. Un roster lunghissimo, nonostante le attese illustri( Jokic e Teodosic su tutti), ed ampiamente compatto in grado di ruotare agilmente per tutto l’arco del torneo. Nessuno è titolare fisso nella Serbia, tranne il suo comandante Bogdan Bogdanovic. Il neo giocatore dei Sacramento Kings rappresenta la spina nel fianco per ogni avversaria dei serbi. Grande tiratore e soprattutto decisivo nei momenti che contano.
Oltre a lui però, una grande mano alla cavalcata serba l’hanno data anche i lunghi Marjanovic e Kuzmic, immarcabili nel pitturato soprattutto per squadre meno adatte alla lotta a rimbalzo( è il caso dell’ Italia, ma non della Russia). Importante, anche, l’ apporto dei luogotenenti Macvan, Jovic e Lucic, fondamentali nei momenti chiave della partita. La variabile che potrebbe spaccare il match sarà proprio questa: valutare la consistenza della panchina nei momenti decisivi della gara, visto che ormai le squadre sono abbastanza provate in questi ultimi strascichi di europeo. La Serbia non si nasconde e punta all’atto finale di domenica, ma non sarà sicuramente una passeggiata.
Pierluigi Ninni