Ogni anno che passa la Western Conference si fa sempre più agguerrita con le superstars NBA che tendono a muoversi in squadre appunto della costa ovest e puntualmente i bookmakers snobbano Portland preferendo a loro franchigie che magari in estate si sono mosse bene ma che non hanno la stessa solidità e compatezza che quella di Terry Stotts può vantare.
Ad essere sinceri, tutti noi pensavamo che dopo la batosta bella e buona che Lillard e company avevano subito dai Pelicans privi di Cousins nei playoffs 2018, la squadra dell’Oregon fosse destinata a “morire” piano piano per poi iniziare un inevitabile processo di rebuilding.
Al contrario, nello stupore generale, i Blazers forti di un Nurkic che al fianco di Lillard e McCollum sembra aver sprigionato il suo intero potenziale fino all’anno scorso mai espresso, si trovano ora al quarto posto nella Western Conference, piazzamento che consentirebbe loro di avere il fattore campo a favore perlomeno nel primo turno di post-season.
In questo articolo cercheremo di rispondere alla fatidica domanda: sono i Blazers solo un fuoco di paglia oppure è la volta buona per Dame di fare scintille anche nel basket di aprile e possibilmente maggio?
Inizialmente specifichiamo che nonostante sir Charles Barkley abbia pronosticato i Blazers alle NBA Finals,difficilmente la franchigia dell’Oregon si spingerà tanto avanti però si chiede a Portland quantomeno un po’ di lotta al primo turno cosa che l’anno scorso non c’è stata nella già citata sconfitta contro i Pelicans.
Molto dipenderà a mio parere dal loro posizionamento e dal conseguente accoppiamento al primo round, poichè infatti se la stagione finisse oggi Lillard e co. affronterebbero i temibili Thunder di Westbrook e Paul George in versione MVP. Questo scontro almeno sulla carta penderebbe inesorabilmente verso l’Oklahoma dal momento che la squadra di Billy Donovan sembra aver trovato la quadra che da anni ricercava dopo l’addio di KD.
Per fare degli esempi concreti di matchups che i Blazers potrebbero vincere potremmo citare i Jazz o gli Spurs che, nonostante siano entrambe due compagini rognose potrebbero patire non poco la bravura dei ragazzi di Stotts nell’eseguire giochi di alto livello.
Analizziamo ora i punti di forza dei Blazers. Come detto nelle righe precedenti il fattore che permette ai tifosi di Portland di sognare è Jusuf Nurkic il quale sta fornendo delle prestazioni finalmente all’altezza delle pretese che tutti gli insiders avevano sul centro bosniaco.
Statisticamente Nurk sta avendo la sua migliore stagione con 15 punti 10 rimbalzi e 3 assist di media con in più 1.4 stoppate a partita, ma quello che impressiona di più è come abbia trovato una chimica di gioco con in particolare Lillard e McCollum. L’esempio più lampante di questa alchimia sono i numerosi tagli back-door che in ogni partita riescono a sorprendere gli avversari nonostante questi nel loro scout pre-partita cerchino di evitarli e contrastarli. Tutto ciò è anche possibile grazie all’affidabile tiro da fuori che Nurkic ha sviluppato, infatti ora non è più battezzabile ed il difensore di turno è costretto a stare più vicino al centro bosniaco e, se aggiungiamo la pericolosità di Lillard e McCollum nelle uscite dai blocchi, ecco che il taglio back-door diventa un’arma in più nell’arsenale di Terry Stotts.
Inoltre la franchigia di Rip City ha fatto delle aggiunte importanti a roster rispetto all’anno scorso inserendo a roster tiratori come Hood, Seth Curry e Layman e sopperendo al problema rimbalzi con uno specialista come Kanter.
Insomma, che sia l’anno buono per Portland per dimostrare il proprio valore? lo scopriremo solo andando avanti a seguire la lega più divertente del mondo.
Portland Trail Blazers: che sia finalmente l’anno buono?
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