Chris Bosh ritorna a parlare di sé e del suo futuro, stavolta forse per dare buone notizie. L’incertezza è d’obbligo, come in tutte le fasi della triste vicenda che ha visto “Dino” costretto al ritiro la scorsa estate, dopo la lunga lotta contro una pericolosa formazione di coaguli di sangue.
Ora, è tempo di scelte: gli scenari che si aprono all’ex Raptors e Heat sono molteplici, come lui stesso dichiara; a partire dalla strada più “semplice”, quella per diventare coach, fino ad altre molto più impervie. Sì, perché per chi non lo sapesse Chris Bosh è proprio testardo e non ha mai smesso un solo attimo di considerare il ritorno in campo, a qualsiasi costo.
Di recente il giocatore è stato ospite dei Lakers per un allenamento, riaccendendo nei media e nei fan la curiosità. La prerogativa di Bosh, come ha dichiarato lui stesso a Ira Winderman del Sun-Sentinel, non sarebbe allenare, quanto piuttosto intraprendere una nuova avventura in un ruolo collaterale, nell’ambito di una franchigia NBA. “Magari nel front-office, a lavorare con le squadre e diffondere il gioco, magari ad insegnare il gioco ai giovani. È qualcosa di molto appassionante”.
Al vaglio quindi ogni tipo di alternativa, compresa quella di riallacciare le scarpe da gioco. Malgrado al momento la diagnosi dei medici NBA preveda che la carriera di Bosh sia terminata, niente vieterebbe (almeno in linea teorica) ad altri medici di rivedere la tesi in seconda battuta, dando così il via libera all’ipotetico rientro. “Non vedo come uno staff medico possa mai dargli il via libera”, avrebbe detto l’executive di una franchigia della Western Conference a David Aldridge di TNT, “Se non per via di ipotetici miglioramenti a me ignoti, non conosco nessun team che si assumerebbe quel tipo di rischio”.
Nonostante tutto, Chris Bosh non demorde e continua ad affrontare anche questo capitolo della sua straordinaria vita sportiva. Affacciati alla finestra anche i Miami Heat, ultima squadra di Bosh, che dalla vicenda potrebbero anche trarre dei vantaggi: se Chris Bosh ritorna a giocare in un’altra squadra, infatti, la franchigia di Pat Riley e soci non sarà più costretta al pagamento dello stipendio del giocatore nonostante la sua inattività, come pattuito di comune accordo in estate. Nella sua ultima stagione Bosh non era affatto apparso in forma “da ritiro”, con una media di 19.1 punti e 7.4 rimbalzi in 53 partite. Staremo a vedere quale sarà il futuro di Dino, consapevoli che lui ci proverà sempre.